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I carabinieri del nucleo investigativo di Palermo hanno effettuato un’operazione che ha portato in cella dieci indagati accusati di estorsioni, legati alla mafia.
Si tratta del seguito dell’operazione “Talea” dello scorso 5 dicembre del 2017 con cui era stato dato un colpo ai vertici dei mandamenti mafiosi di Resuttana e San Lorenzo, Tommaso Natale, con l’arresto di Maria Angela DI Trapani, moglie di Salvino Madonia, boss condannato all’ergastolo anche per l’omicidio dell’imprenditore Libero Grassi.
Il provvedimento è stato disposto dal gip su richiesta della Dda. Il giudice ha contestato agli indagati tre estorsioni ai danni di due esercizi commerciali ricostruite grazie alle successive collaborazioni e denunce delle vittime e al pentito Sergio Macaluso, esponente della famiglia mafiosa di Resuttana.
Fra i destinatari dell’ordinanza di custodia cautelare, otto erano già in carcere: si tratta di Giuseppe Fricano, Antonino Siragusa, Antonino Tarallo, Pietro Salsiera e Giovanni Niosi, Michele Pillitteri, Salvatore Di Maio e Mario Napoli. Gli altri due finiti in cella all’alba di oggi sono Antonino Cumbo e Carlo Giannusa.
Nel contrasto al fenomeno del racket ha avuto un importante ruolo l’associazione Addiopizzo, in un consolidato sistema di tutela e di supporto alle vittime.
Le ordinanze di custodia cautelare sono state notificate in carcere a Pietro Salsiera, 60 anni, Giovanni Niosi, 64 anni, arrestati nel blitz “Talea” di 11 mesi fa, di Giuseppe Fricano, 67 anni, Antonino Siragusa, 48 anni, Antonino Tarallo 45 anni, e Michele Pillitteri, 58 anni, catturati nell’operazione “Apocalisse” del 2014, di Salvatore Di Maio, 46 anni, in cella dal 2011 e di Mario Napoli, 53 anni, preso l’anno prima. Due gli arrestati la scorsa notte dai militari Antonino Cumbo, 53 anni e Carlo Giannusa, 49 anni.