Il tribunale del Riesame oggi ha scarcerato il sindaco di Torretta, Salvatore Gambino.
Il primo cittadino dopo l’interrogatorio di garanzia da parte del Gip è stato sottoposto agli arresti domiciliari. Era finito in manette con l’accusa di concorso esterno nell’inchiesta sul ritorno della cosca Inzerillo e dei Gambino. Nel frattempo il comune di Torretta è stato sciolto per infiltrazioni mafiose dal Consiglio dei ministri.
Il tribunale del Riesame ha dato disposizione alla scarcerazione ed ha preso 45 giorni di tempo per depositare le motivazioni dello stesso. L’avvocato Alessandro Campo, difensore di Salvatore Gambino, aveva presentato a sostegno del Riesame una memoria scritta in relazione all’insussistenza dei gravi indizi di colpevolezza.
Il sindaco di Torretta – con una laurea in giornalismo e diverse passate collaborazioni con varie testate – finito agli arresti è al momento indagato per concorso esterno in associazione mafiosa. Nel 2013, allora ventinovenne, tentò l’ascesa alla poltrona più ambita di palazzo di Città con una lista civica “Torretta Cambia” formata da persone sotto i 40 anni, riuscendoci. Diventa il primo cittadino della sua città. Ci riprova nell’estate del 2018 appoggiato dalla lista civica: “Avanti insieme – Identità e futuro”.Vincendo nuovamente.
Ma già nel lontano 2007, Salvo Gambino provò a fare il politico, tentando di ottenere un posto al consiglio comunale di Palermo. Ma con circa 770 voti non riuscì ad aggiudicarsi la poltrona di Palazzo delle Aquile.
E’ stato nel direttivo nazionale dei giovani dell’Udc e ad oggi fa parte del Pdr. Partito dei riformisti; il partito dell’ ex ministro Totò Cardinale ad oggi presente a palazzo dei Normanni con due deputati regionali: Nicola D’Agostino ed Edi Tamajo.