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L'incontro

Mafia, Cracolici: “I clan di Enna non sono riusciti a riorganizzarsi. Occorre continuare a mettere in campo iniziative di contrasto” CLICCA PER IL VIDEO

venerdì 27 Giugno 2025

“Mi pare che ci sia una situazione che, anche rispetto a 2 anni fa, ci offre il quadro di una provincia tranquilla. I tentativi messi in atto e alcuni episodi di ricostituire clan criminali, soprattutto con alcuni scarcerati che sono tornati sui loro territori pensando di tornare a fare quello che facevano prima, sono stati stroncati dalle forze dell’ordine”. Lo dice il presidente della commissione Antimafia regionale Antonello Cracolici.

“Non ci sono evidenze, come in altre province siciliane, di una particolare virulenza del traffico di stupefacenti e questo è un fatto positivo – ha proseguito Cracolici , al termine dell’incontro con il prefetto ed i comandanti provinciali delle forze dell’ordine di Enna – in questo momento il territorio di Piazza Armerina è un territorio con uno degli indici più alti di violenza di genere, in particolare contro le donne, che è preoccupante e significativo. Più tardi sentiremo gli amministratori comunali. Forse su questo occorre assumere qualche iniziativa. Il tema della sicurezza non è solo questione che riguarda forze dell’ordine e magistratura, ma abbiamo un compito, a partire dai sindaci, di mettere in campo iniziative di contrasto”.

“Ci viene segnalato che anche a Enna ci sono stati sequestri di armi. È un fenomeno che deve essere interpretato. Bisogna capire se c’è una corsa al riarmo delle famiglie mafiose, se è solo un principio di deterrenza reciproca, dove ognuno si arma per spaventare gli altri ed evitare che qualcuno possa alzare la testa contro altri clan, o se ci si arma in vista di futuri utilizzi”, aggiunge il presidente dell’Antimafia regionale Cracolici.

“Non ci sono denunce specifiche per le estorsioni. – ha specificato – Va rilanciato il ruolo delle associazioni antiracket che non deve essere solo di sostegno alle vittime in fase processuale. Bisogna sostenere l’estorto anche nell’educazione alla denuncia. Se c’è una cosa che abbiamo imparato è che dove ci sono denunce i mafiosi cercano di stare lontani”.

 “Non emergono fenomeni specifici di crimine organizzato a Enna, ma ciò che ci ha preoccupato è il fatto che sono state rinvenute e sequestrate armi anche da guerra, in ingenti quantitativi. Questoha concluso – ci porta a valutare che questa zona probabilmente è armata anche per conto terzi, nel senso che è una sorta di cassaforte di alcune cosche siciliane che utilizzano il territorio per conservare e nascondere cose che prima o poi potrebbero essere utilizzate nelle strategie criminali della mafia dell’Isola”.

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