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L'operazione

Mafia e droga a Catania, sgominata piazza di spaccio: quarantuno arresti CLICCA PER IL VIDEO

martedì 19 Marzo 2024

La droga messa in un cesto legato a una corda, poi salita fino a casa del capo di una banda di spacciatori. E’ una tecnica di rifornimento scoperta dalla Polizia con l’operazione Locu che vede 300 agenti impegati a Catania a eseguire un’ordinanza cautelare del Gip su richiesta della Dda per 41 indagati.

I reati ipotizzati a vario titolo e con differenti profili penali sono associazione mafiosa (clan Cappello-Bonaccorsi), traffico di stupefacenti, porto di armi da fuoco, spaccio di cocaina, crack, marijuana e hashish. Documentata la gestione di una grossa piazza di spaccio. Una conferenza stampa si terrà alle 11 in Questura.

Assicuravano introiti per oltre 20 mila euro al giorno le piazze di spaccio, tre complessivamente, gestite dal sodalizio criminale dedito allo smercio di cocaina, crack, marijuana ed hashish disarticolato dalla Polizia a Catania con ‘operazione ‘Locu’ . Il dato è stato reso noto durante una conferenza stampa alla quale ha preso parte, tra gli altri, il Questore di Catania Giuseppe Bellassai. Secondo quanto accertato, il clan Cappello-Bonaccorsi era egemone nella zona. Le indagini sono durate circa due anni, dal maggio del 2020 al settembre del 2022. Le tre ‘piazze’ di via delle Calcare, via Testulla e via Bonfiglio arrivavano a spacciare anche un chilo di cocaina al giorno. Secondo quanto reso noto, sarebbero state indipendenti l’una dall’altra, ma interconnesse. Ognuna avrebbe avuto un ‘capo piazza’ per turno e sarebbero state coordinate da Nicola Tomaselli – tra le persone raggiunte dal provvedimento restrittivo – che si sarebbe occupato dell’approvvigionamento delle sostanze stupefacenti. Durante le indagini sono stati sequestrati 700 grammi di cocaina e 1 chilo di marijuana.

Nell’operazione ‘Locu’ della Polizia di Catania sono state 42 le ordinanza firmate dal gip. Una persone è riuscita a sfuggire all’arresto. Sono stati raggiunti da un’ordinanza di custodia cautelare in carcere: Sergio Arangio, di 32 anni; Salvatore Bonvegna, di 44; Rosetta Buda, di 59; Lucio Condorelli, di 50; Filippo Crisafulli, di 62; Salvatore Crisafulli, di 46; Francesco Cultraro, di 38; Salvatore Cultraro, di 57; Umberto D’Antone, di 45; Giovanni Orazio Di Grazia, di 53. In manette anche Salvatore Di Maggio, di 40 anni; Giovanni Agatino Distefano, di 43; René Salvatore Distefano, di 34; Rocco Ferrara, di 46; Francesco Grillo, di 41; Piera Grillo, di 35; Andrea La Rosa, di 35; Gabriele Santo Longo, di 25; Salvatore Marino, di 34; Francesco Maugeri, di 35; Antonino Oscini, di 43; Mario Maurizio Providenti, di 50, Biagio Querulo, di 37 anni; Domenico Querulo, di 44; Jonathan Russo, di 29; Cristina Scavone, di 45; Giuseppe Spampinato, di 35; Giovanni Tomaselli, di 32; Giuseppe Tomaselli, di 48; Nicola Tomaselli, di 48; Salvatore Tomaselli, di 39; Santo Tomaselli, di 72; Gheorghe Laurentiu Trusca, di 30; Giuseppe Valuto Sciara, di 49; Giovanni Vecchio, di 26; Gaetano Venuto, di 34 anni. Agli arresti domiciliari sono stati posti: Carmela Fiorentino, di 63 anni; Francesco Palazzolo, di 50; Gianluca Pittera, di 36 Ignazio Testa, di 60; Francesca Sara Tomaselli, di 24.

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