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La polizia di Palermo, su delega della DDA, coordinata dal procuratore aggiunto Paolo Guido, ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 9 indagati, accusati a vario titolo, di associazione di tipo mafioso, estorsione con l’aggravante del metodo mafioso ed intestazione fittizia di beni. Per 8 è stato disposto il carcere, per uno i domiciliari.
L’indagine della squadra mobile e dello Sco della direzione centrale anticrimine ha ricostruito l’organigramma delle famiglie mafiose palermitane del mandamento della Noce e Cruillas che comprende le cosche della Noce, Cruillas, Malaspina e Altarello.
Tra gli arrestati, oggi, c’è Pietro Tumminia, detto Pierone, ritenuto il capo della “famiglia” di Altarello. Tumminia era uscito dal carcere nel dicembre del 2020 e avrebbe sin dai primi giorni della scarcerazione riorganizzato il mandamento.
Tra le attività contestate agli indagati quella estorsiva nei confronti di commercianti, artigiani e imprenditori della zona.
Anche ad Altarello, come in altre zone di Palermo come emerso da decine di ordinanze e operazioni in passato, serviva l’autorizzazione preventiva del clan per l’avvio di iniziative economiche. Tra gli indagati c’è anche un insospettabile ed incensurato artigiano palermitano, rintracciato a Pantelleria, finito ai arresti domiciliari, che, nonostante si occupasse della sua attività di falegname, di fatto sarebbe risultato un esattore del pizzo per conto della famiglia mafiosa di Altarello.
Nel corso dell’operazione, infine, è stato sequestrato un parcheggio a pagamento nel quartiere Noce che secondo le indagini sarebbe intestato a un prestanome, ma sarebbe riconducibile allo stesso Tumminia.
GLI INDAGATI
Gli indagati nell’operazione antimafia Intero mandamento 2 della polizia di Stato sul mandamento mafioso della Noce a Palermo sono: Giacomo Abbate, 33 anni, Paolo Castelluccio, 39 anni, Giovann D’Alba, 68 anni, Daniele Formisano, 48 anni, Tommaso Sciacovelli, 44 anni, Pietro Tumminia, 51 anni, Antonino Tognetti, 27 anni e Felisiano Tognetti, 51 anni, che sono in carcere. Ai domiciliari Paolo Gulotta, 75 anni.
IL SINDACO DI PALERMO
“L’operazione della Polizia di Stato, che ha portato all’arresto di nove persone, tra le quali il boss di Altarello ed esponenti dei mandamenti di Noce e Cruillas, mette in luce ancora una volta come sia ancora forte l’influenza della mafia nel tessuto economico di alcune aree della città. Decisiva risulta essere, in questo contesto, la costante attività di indagine della Direzione distrettuale antimafia, della Procura della Repubblica di Palermo e delle Forze dell’ordine, in questo caso della Squadra mobile della Questura di Palermo, che ringrazio per l’importante azione di repressione nei confronti della criminalità organizzata”. Ha commentato così l’operazione della polizia il sindaco di Palermo, Roberto Lagalla.