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Delitto Agostino: 11 faldoni con nuove prove, il boss Madonia sceglie il rito abbreviato

giovedì 15 Ottobre 2020
Avv. Fabio Repici, delitto Agostino Castelluccio 1989
© ilSicilia.it

Davanti al gup di Palermo Alfredo Montalto, che deve decidere il rinvio a giudizio per l’omicidio dell’agente Nino Agostino, ucciso con la moglie Ida, il 5 agosto 1989, a Villagrazia di Carini, uno degli imputati, il boss Salvino Madonia, accusato di essere il mandante del duplice omicidio, ha chiesto di essere processato col rito abbreviato.

Gli altri due coimputati, il capomafia Gaetano Scotto, che risponde di omicidio, e Francesco Paolo Rizzuto, amico del poliziotto ucciso, accusato di favoreggiamento aggravato, hanno invece optato per il rito ordinario.

RINVIO A GIUDIZIO FISSATO IL 2 NOVEMBRE

Sul loro rinvio a giudizio il gup deciderà il 2 novembre. All’udienza di oggi, celebrata nell’aula bunker dell’Ucciardone, il giudice ha ammesso gli atti frutto di attività integrativa di indagini prodotti dalla Procura generale che ha avocato l’inchiesta nei mesi scorsi dopo la richiesta di archiviazione presentata dalla Procura.

In tutto sono oltre 11 faldoni di nuovi documenti ed esami testimoniali. In aula oggi, oltre ai pg Nico Gozzo e Umberto de Giglio, c’era il padre dell’agente Agostino, parte civile nel procedimento, da anni impegnato nella ricerca della verità sulla morte del figlio. Una vicenda per anni rimasta oscura in cui Cosa nostra, secondo l’accusa, avrebbe agito con la complicità di apparati deviati dello Stato.

 

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