Sono stati confiscati beni per un valore complessivo di milione di euro a Pietro Cireco di Bolognetta arrestato nell’operazione Jafar e Benedetto Pipitone di Carini arrestato nell’operazione Destino.
I provvedimenti sono stati emessi dalla sezione misure di prevenzione del tribunale di Palermo. Cireco è deceduto nel 2020 all’età di 80 anni era ritenuto un componente della famiglia di Bolognetta ed attivo nella messa a posto delle imprese con il pagamento del pizzo. Era stato condannato in primo grado a 9 anni e 3 mesi. Il provvedimento di confisca ha riguardato i seguenti beni per 800 mila euro: il 23% della società edile “Medibeton srl in liquidazione a Bolognetta (Pa); l’80% dei seguenti immobili: 2 abitazioni, un fabbricato adibito a negozio; un magazzino, un autorimessa; un fabbricato in corso di costruzione, un lastrico solare e due appezzamenti di terreno, comprensivi degli immobili con piscina tutto a Bolognetta (Pa).
Pipitone, 58 anni, è accusato di far parte della famiglia mafiosa di Carini, riportando una condanna di primo grado ad anni 7 di reclusione, confermata dalla locale Corte d’Appello, con le accuse di estorsione aggravata in concorso, di incendio, uccisione di animali, detenzione e porto illegale di arma da fuoco e favoreggiamento reale, annullata parzialmente dalla Corte di Cassazione per quanto riguarda i reati di estorsione aggravata e di favoreggiamento reale.
Il provvedimento di confisca ha riguardato i seguenti beni, del valore complessivo di 200.000 euro: 2 fabbricati quasi completamente a Carini (PA); un appezzamento di terreno a Carini (PA) e sei rapporti bancari.