Poca gente in giro, negozi chiusi e sacchetti di sabbia, cartoni, cellophane e tavole di legno a proteggere ingressi e vetrate, supermercati presi d’assalto, chiusi gli uffici pubblici e le scuole, aperti soltanto i servizi essenziali e di emergenza e soccorso. Catania si ‘barrica’ e viva con ansia l’arrivo del MediCane, l’uragano mediterraneo che si sta potenziando tra Malta e la Sicilia e potrebbe impattare sull’isola e sulla Calabria.
Lo storico mercato della Pescheria, sotto piazza Duomo dominata dalla statua in pietra lavica del ‘Liotru’, l’elefante simbolo di Catania, è chiuso e lo si attraversa in un silenzio surreale per chi è abituato al ‘vannio’, alle urla dei venditori. Nella storica vicina piazza Università c’è un presidio di vigili del fuoco e operai del Comune che stanno rimuovendo una fioriera in cemento, che potrebbe creare problemi. Sul lungomare di Ognina, dove la visione dell”Etna è oscurata da nuvoloni che coprono il cielo, i frequentatissimi bar sono chiusi.
Quasi deserta anche la spiaggetta di sabbia e massi lavici di San Giovanni li Cuti, luogo prediletto per gli irriducibili amanti del mare anche invernale in piena città.