A causa di una primavera maledetta si rischia di perdere un frutto su quattro nelle campagne italiane, dalle fragole alle ciliegie, dalle nespole alle albicocche, dalle pere ai meloni fino ai cocomeri per l’ondata di pioggia, grandine e allagamenti che ha devastato le coltivazioni e ridotto le disponibilità dei primi raccolti nel carrello della spesa.
È quanto emerge da una prima analisi della Coldiretti sugli effetti del maltempo, anche se bisognerà però attendere ancora qualche settimana per verificare come reagiranno le piante e quantificare l’esatta entità del danno.
“La situazione peggiore si registra sulle ciliegie – spiega la Coldiretti – dove è andato distrutto oltre il 50% del prodotto in prima raccolta per effetto del maltempo che ha colpito le principali regioni produttrici, dalla Puglia all’Emilia Romagna alla Campania fino al Veneto. Ma pioggia e grandine non hanno risparmiato neppure le nespole in Sicilia o le pere, soprattutto sui territori veneti ed emiliani, dove si arriva a un calo fino al 70% per le varietà abate e kaiser. Gravi danni anche per albicocche buttate giù da grandine e pioggia e per le fragole, finite sott’acqua a causa degli allagamenti. I problemi interessano però anche i meloni in Lombardia e i cocomeri in fase di maturazione nel Lazio e in Puglia”.
“Assieme alla frutta si contano pesanti danni anche agli ortaggi – rileva Coldiretti – a partire da insalate e radicchi, senza dimenticare il fatto che il maltempo ha bloccato anche le attività di semina di prodotti come i piselli e quelle di trapianto dei pomodori. Nei campi allagati – ricorda la Coldiretti – è, infatti, impossibile entrare per effettuare le necessarie operazioni colturali mentre dove si è già seminato i germogli e le piantine soffocano per la troppa acqua. Una situazione che mette a rischio i redditi delle aziende agricole, i primati dell’Italia che vanta la leadership in Europa per la produzione di molti tipi di frutta e verdura e la stessa salute dei consumatori”.