Ogni maledetto temporale. La città di Palermo va sott’acqua. A causa dell’ondata di maltempo di questo weekend, le strade del capoluogo siciliano si sono nuovamente allagate. Un caso su tutti: via Lanza di Scalea. L’area della VII Circoscrizione posta nei pressi del centro commerciale Conca d’Oro si è trasformata in un fiume in piena. A poche centinaia di metri di distanza, una coppia di genitori è rimasta intrappolata nella propria auto in via Ugo La Malfa insieme al proprio figlio di quattro mesi. Per fortuna, l’intervento dei vigili del fuoco ha evitato il peggio. Dopodichè, il nucleo familiare è stato affidato al personale del 118 per le cure del caso.
Maltempo a Palermo, via Lanza di Scalea si trasforma in un fiume
I soliti effetti della pioggia sulle strade di Palermo. Al posto dell’asfalto c’è un letto d’acqua, mentre le auto si muovono come pesci. Mentre la politica discute dei massimi sistemi e dei suoi problemi esistenziali congeniti, i cittadini del capoluogo siciliano si trovano ad affrontare le conseguenze imposte dal maltempo. Fare l’elenco delle zone coinvolte, come scritto la scorsa settimana, è praticamente inutile. Vale la pena sottolineare però che questo tipo di problemi sta diventando sempre più frequente.
“Quando piove, le strade nei pressi dei quartieri Zen e San Filippo Neri diventano pericolose, quasi delle trappole – racconta Salvo Tranchina, attivista e residente della zona -. Diverse persone sono rimaste a piedi, a causa di problemi ai propri mezzi dovuti all’acqua. Va fatta manutenzione delle fognature e, soprattutto, l’Amministrazione deve dotare la nostra zona di un sistema capace di smaltire i cumuli di pioggia che, sempre più frequentemente, creano disagi nei nostri quartieri“.
I problemi infrastrutturali
Ogni problema complesso ha molteplici cause. A cominciare dai ritardi sul fronte delle grandi opere, come il collettore fognario. I lavori, da tempo, vivono qualche difficoltà dettata dalla vertenza in corso all’interno di una delle ditte che si sta occupando dell’appalto. L’ennesimo ostacolo su un’infrastruttura travagliata ma che rappresenta l’unica vera soluzione agli atavici problemi di diverse aree del capoluogo siciliano. A pagare il conto sono i cittadini ma anche i commercianti che operano nelle zone colpite. Un elenco in cui figura via Messina Marine. Fatto documentato ad inizio ottobre dalla redazione de ilSicilia.it, la quale ha dato voce ai titolari di attività stanchi, ogni volta che piove, di contare i danni.
Disagi a monte e a mare
Ci sono poi le carenze strutturali degli impianti già esistenti. Una casistica in cui rientra l’area di via Messina Montagne. Un’altra di quelle aree che, come via Lanza di Scalea, soffre di un atavico problemi nel deflusso delle acque meteoriche. Non è solo un problema di mancata pulizia di caditoie, ma di impianti deficitari e che non sono più al passo con un clima cambiato sotto molti aspetti. A cominciare dal livello delle precipitazioni.
Ne sanno qualcosa soprattutto nelle borgate marinare della città. L’area di Mondello, nella sua interezza, è praticamente impraticabile. Problemi anche a Sferracavallo. Nella storica piazza del quartiere infatti sono saltati i tombini. A pagarne le conseguenze sono soprattutto i gestori delle attività commerciali, costretti a chiudere bottega e a rimuovere sedie e tavolini prima che il torrente d’acqua generatosi le porti via. Insomma, arriva il temporale e con esso i soliti problemi. Alla politica l’arduo compito di sbrogliare questa matassa.



