Si aspetta il prossimo 17 marzo per formare il silenzio-assenso con cui dare il via libera ai manager della sanità siciliana. (clicca qui)
E’ iniziato un mese fa, in commissione Affari istituzionali dell’Ars, l’iter che riguarda l’esame della richiesta di parere rispetto alle nomine dei manager della sanità siciliana.
Data l’importanza della ratifica dei nomi selezionati per ricoprire il ruolo di direttore generale delle Asp e di tutte le aziende ospedaliere siciliane, è emersa la necessità di approfondire il curriculum e l’esperienza professionale di ciascun candidato.
In tal senso, la commissione, presieduta da Ignazio Abbate, ha più volte fatto richiesta nel corso delle tante sedute di ricevere l’integrazione documentale relativamente ad alcuni aspetti tecnici, quali gli eventuali carichi pendenti, la valutazione delle qualità professionali e quindi dei requisiti.
Un modo per dare la possibilità ai componenti della commissione di poter esprimere una propria considerazione ben dettagliata rispetto alla documentazione di rito comprensiva di curricula e relazioni che è stata inviata in commissione.
Centinaia di pagine che hanno allungato i lavori con una serie di audizioni da parte dell’assessore regionale alla salute Giovanna Volo per la valutazione dei rispettivi candidati. Facciamo qualche passo indietro. Volo ha partecipato ai lavori martedì scorso per relazionare sui singoli candidati e le cui considerazioni sono state fatte sulla base di quella che era l’obiettività della nomina dei manager, ma in linea di massima è stata sempre messa in evidenza l’autonomia del governo Schifani rispetto alla scelta dei direttori generali.
Nella giornata di mercoledì è stato convocato il dirigente generale del Dipartimento per la pianificazione strategica, Salvatore Iacolino, “il quale ci ha fatto recapitare una nota in cui affermava di essere incompatibile perché anche lui era candidato e faceva parte dell’elenco dei più idonei, dunque non poteva partecipare all’audizione”, ha spiegato Abbate.
Nella seduta di oggi la commissione doveva esprimere il parere sui nomi dei direttori generali di Asp e ospedali, ma al momento della votazione nell’ufficio era presente solo il presidente Ignazio Abbate: erano assenti i sette componenti della maggioranza e i sei dell’opposizione. Abbate ne ha preso atto e ha sciolto la commissione che sul tema non sarà più riconvocata. Col silenzio-assenso la palla, adesso, passerà al governo Schifani.
Il clima creatosi oggi non era sereno. Alla prima convocazione, intorno alle 11.30, in commissione erano presenti sei deputati della maggioranza su sette (assente Stefano Pellegrino ma per motivi giustificabili), non c’erano i sei dell’opposizione, riuniti in separata sede. In attesa dell’arrivo della minoranza, il presidente Abbate ha sospeso i lavori. Dopo circa un’ora è avvenuta la seconda convocazione: a quel punto erano presenti i sei componenti dell’opposizione (Michele Catanzaro, Gianfranco Miccichè, Martina Ardizzone, Pippo Lombardo, Angelo Cambiano e Mario Giambona) e tre deputati della maggioranza (Ignazio Abbate, Marco Intravaia e Giuseppe Laccoto). Sono state verbalizzate le dichiarazioni, tra cui la richiesta della minoranza al presidente Abbate di inviare le carte in Procura e alla Corte dei conti.
I lavori sono stati sospesi per cinque minuti, poi si sarebbe dovuto votare ogni singola nomina. Ma alla ripresa Abbate è rimasto solo in commissione: preso atto della mancanza del numero legale ha sciolto i lavori, mancando sia la maggioranza che l’opposizione.
“Il silenzio assenso ancora non è stato consumato – spiega Abbate – questo avverrà il 17 marzo. La commissione ha fatto tutto il possibile per sviscerare ogni singolo provvedimento. Alla luce della nostra attività si sono fugati alcuni dubbi che riguardavano delle situazioni per le quali si pensava che ci potessero essere dei procedimenti giudiziari in corso che potevano inficiare la nomina. Dopo le delucidazioni che sono pervenute alla commissione, abbiamo dato la possibilità di poter capire meglio lo stato delle cose. Anche grazie alla nota dell’assessorato alla Salute ogni dubbio su Iacolino è stato sciolto. Dunque, la procedura si è svolta correttamente. Spero che, a prescindere di quelle che saranno le attività rispetto alle possibili irregolarità della procedura, i commissari si trasformino in direttori generali completando la triade della direzione strategica e che si possano immediatamente mettere in campo le azioni per lavorare al fine di arricchire la qualità della sanità siciliana. Non mancheranno – conclude il presidente della prima commissione – le valutazioni sui singoli direttori generali rispetto alle attività che intraprenderanno nei prossimi mesi”.