PALERMO – Manifesta 12 Studios è un progetto di Ippolito Pestellini Laparelli, Creative Mediator di Manifesta 12 e partner di OMA, che mette insieme in un’unica piattaforma quattro rinomati centri di ricerca di architettura: Università degli Studi di Palermo, Italia, Scuola Politecnica, Dipartimento di Architettura: Maurizio Carta, Alessandra Badami, Renzo Lecardane, Marco Picone, Filippo Schilleci, Zeila Tesoriere; The Architectural Association School of Architecture di Londra, UK: profesoressa Giulia Foscari, Harikleia Karamali, Giacomo Ardesio; Delft University of Technology, Olanda: Paul Cournet, Ippolito Pestellini Laparelli, Giulio Margheri, Mariapaola Michelotto; The Royal College of Art, Londra, UK: Anna Puigjaner, Ippolito Pestellini Laparelli, Marina Otero Verzier.
Nell’arco di due semestri, i quattro laboratori didattici internazionali, si sono riuniti per analizzare, attraverso il coinvolgimento di un centinaio di studenti, la città di Palermo e proporre per essa nuovi futuri più creativi e resilienti, innovativi e vegetali, a partire dal Palermo Atlas e dal concept curatoriale di Manifesta 12.
Il contributo del dipartimento di Architettura di Unipa si svolge nell’ambito dell’accordo quadro siglato dal Magnifico Rettore, professore Fabrizio Micari, e si sostanzia attraverso il PalermoLab, un collettivo di laboratori progettuali che agisce come una agenzia di didattica-ricerca-progettazione per produrre soluzioni innovative. Palermo è affrontata come una hyper-city, città di città, arcipelago di spazi e comunità multiple e plurali che richiedono un approccio transcalare per reimmaginare spazi pubblici, architetture, infrastrutture e paesaggi per i tempi che cambiano.
La mostra rivela una Palermo del diverso presente, raccontando storie di luoghi e persone, ibridando punti di vista e metodologie e proponendo progetti, politiche ed azioni concrete sullo spazio urbano.
Creatività, energia, innovazione, resilienza e partecipazione sono risorse e potenza per progettare una città fondate sulla cultura, sulla creatività, sulla cooperazione, sul ritorno della natura e della manifattura.
Palermo è progettata come città aumentata, dispositivo abilitante e generativo, attraverso alcune aree progetto disposte lungo due dorsali: il Waterfront e la Circonvallazione, proponendo nuove funzioni ecologiche, culturali, sociali e produttive per gli spazi in transizione, attorno ai seguenti temi: cyclical spaces, community hub, intercultural places, fabcity, creative epicentres, energy devices, agropolis, green infrastructures, planning for real.
“L’obiettivo didattico e sperimentale – dichiara il professore Maurizio Carta, presidente della Scuola Politecnica e responsabile del PalermoLab – è ridisegnare la città, ricomponendo conflitti, tra centro e periferie, tra città e mare, tra sotterraneo ed aereo, tra natura e artificio, tra architettura e infrastruttura, tra spazio e società. Sarà l’occasione per produrre effetti creativi di rigenerazione urbana e umana attorno ai luoghi interessati dagli eventi della Biennale, e per completare il processo già avviato a Palermo di restituzione dello spazio urbano ai cittadini attraverso la creatività e il rigore del progetto”.
Il cambiamento ambientale e il ripensamento dei modelli di sviluppo chiedono di progettare le città come risorse generative per riattivare i meccanismi vitali per entrare nel Neoantropocene.
Manifesta 12 Studios, all’ex Mulino di Sant’Antonino, in corso Tukory, dal 18 giugno al 4 novembre 2018, dal lunedì al venerdì, 9-21, e il sabato dalle 9-13.
Ingresso gratuito.