“Il Consiglio regionale dell’Anci Sicilia, riunitosi stamattina a Palermo, esprime la propria preoccupazione nell’apprendere che il testo della Finanziaria regionale, in discussione all’Ars, non prevede risorse finalizzate a coprire gli “extracosti” per il trasferimento, fuori dall’Isola, della quota di rifiuti eccedente le capacità di smaltimento dei pochissimi impianti locali e a compensare il sensibile aumento delle tariffe dell’energia elettrica che, in particolare in questo ultimo anno, ha ulteriormente gravato le casse degli enti locali siciliani, un terzo dei quali si trova già in una condizione di dissesto o predissesto”. Esprime così la sua preoccupazione Paolo Amenta, presidente di Anci Sicilia.
“Una condizione che ha imposto alla maggior parte dei Comuni siciliani il conseguente e necessario aumento della tassa sui rifiuti vanificando gli sforzi fatti dalle amministrazioni locali e dai cittadini con la raccolta differenziata. Tutto ciò alla luce del fatto che, ad oggi, non sono stati ancora liquidati, da parte della Regione, i 45 milioni relativi all’ultimo semestre 2022 e ai primi sei mesi dell’anno in corso”.
“Gli enti locali siciliani necessitano – conclude il presidente Amenta – di azioni normative e finanziarie che tengano nella giusta considerazione competenze e peculiarità territoriali e che garantiscano i servizi essenziali ai cittadini, migliorando la qualità della vita delle nostre comunità”.