Una lunga giornata, quella di ieri. L’Ars ha approvato l’articolato del ddl sul bilancio di previsione della Regione 2023-2025, rinviando il voto finale all’approvazione del disegno di legge di Stabilità, prevista nei prossimi giorni. Il presidente Gaetano Galvagno, a conclusione dei lavori d’aula ha convocato la conferenza dei capigruppo e prevedendo per oggi- alle ore 10:15- la seduta per l’esame della manovra finanziaria.
Ammonta a quasi 22 miliardi (in termini di competenza) il totale delle entrate e a 22,6 miliardi (in termini di cassa) quello della spesa per l’esercizio finanziario 2023. Sarà di 20 miliardi il totale nel 2024 e di 19 nel 2025.
L’input del governo guidato da Renato Schifani è stato, sin dalle prime battute della nuova legislature, di lavorare in sinergia con il parlamento, “una lealtà istituzionale” ha detto l’assessore all’Economia Marco Falcone, spiegando la manovra e le questioni finanziarie. Bilancio e stabilità poggiano su un punto cardine: la tenuta dei conti grazie al rafforzamento delle entrate, la diminuzione del disavanzo e dell’indebitamento. Guardando al passato, Roma contestava la Regione Siciliana, ad esempio, sulla volontà di fare assunzioni, incrementando però il debito- secondo quanto riportato da Falcone in aula- bloccando le operazioni finanziarie in ragione di un pregresso debito, costringendo la Regione a sottoscrivere un accordo per ripianare il disavanzo. A distanza di due anni, la Sicilia presenta due consuntivi diversi. Quello del 2020 e del 2021. Nel primo, vi era una disponibilità di cassa di un miliardo e 400 milioni euro, con pagamenti per circa 18,5 miliardi , nel secondo la disponibilità di cassa si aggira a 3 miliardi e i pagamenti superano la quota dei 23 miliardi. Nel 2020 l’indebitamento ammontava a 6,8 miliardi scendendo nel 2021 a 6,1, miliardi. Nel 2022 la condizione dell’indebitamento è stata attenuata riducendolo di oltre 700 milioni di euro. Insomma “i conti della Regione sono migliorati. A Roma potremo dire che siamo pronti, a partire dall’accordo Stato-Regione che disciplina i rapporti finanziari”, ha detto l’assessore Falcone, nonostante i trasferimenti dello Stato siano diminuiti di oltre 300 milioni di euro.
Questioni annose da affrontare. Si auspicano le riforme per i forestali e per i consorzi di bonifica. Dare stabilità e certezza ai comuni siciliani, azionando una iniezione di liquidità, per evitare che debbano accedere al mercato bancario, pagando fior fior di interessi, in un momento in cui i tassi sono molto alti. La manovra prevede il fondo per le Autonomie locali che consentirà ai sindaci di poter gestire il proprio bilancio, contando su un’erogazione tempestiva di risorse e con le prime tre trimestralità versate- per la prima volta- entro il 31 maggio di ogni anno. La manovra guarda anche al sistema delle imprese, istituendo un fondo per l’occupazione voluto dal governo Schifani e portato all’attenzione dell’intera commissione bilancio, e dove tutti i partiti hanno apportato un contributo per migliorare la norma, soprattutto per il mondo degli over 50 e dell’occupazione femminile. Inoltre, il governo ha annunciato in aula che il presidente Schifani incontrerà i Pip, perché sono previsti emendamenti con la possibilità di reclutare questo bacino di precariato, impiegandolo nelle aziende partecipate, in quelle sanitarie e ospedaliere, che spesso lamentano carenze di organico. Tutti d’accordo che il precariato vada abolito, con la stabilizzazione e restituendo la dignità del lavoro. Poi ci sono i cica 17 mila forestali: oltre 248 milioni di euro per il monte ore, quindi “non più risorse a bocconi”, ma per la prima volta il bilancio assegna a tutti gli assessorati le somme per avere la normalità dell’anno, garantendo l’ordinario. Risorse in più per le necessità. Poi un milione di euro per le associazioni di volontariato della protezione civile.
Norme importanti- di spicco sociale- quelle volute dalla Lega, come il ripristino del servizio AsaCom e igienico personale per gli alunni disabili delle scuole elementari, medie e superiori. E ancora norme per contrastare la lotta al bullismo e al cyberbullismo, con uno stanziamento di 500 mila euro che servirà a sostenere progetti specifici, impegnando l’Assessorato regionale all’Istruzione e alla Formazione.
E non finisce qui, perché i deputati siciliani del Carroccio hanno messo nel pacchetto degli emendamenti anche una norma che destina 10 milioni per investire in sicurezza e vigilanza nelle aree rurali, per prevenire reati contro il patrimonio. Sul versante sanità, un fondo di oltre 26 milioni per finanziare le borse di studio dei medici specializzandi in alcune branche molto importanti quali anestesia, pediatria, medicina di urgenza e chirurgia di urgenza. C’è il problema del numero chiuso, ma si tratta di una competenza statale. Una misura che potrà essere applicata anche a favore di specializzandi provenienti da altre Regioni, purché mantengano la propria residenza in Sicilia.
Precari Asu? La battaglia in aula, sostenuta dalla maggioranza- consiste nell’incremento delle ore settimanali. Non soddisfatto è il M5S, a preoccupare è la chiusura dell’ufficio speciale all’immigrazione. Una scelta che “penalizza i Comuni che stanno gestendo in prima linea il fenomeno migratorio”, ha detto il coordinatore regionale Nuccio Di Paola. Secondo i pentastellati, in questa legge di stabilità il governo non mette nero su bianco alcuna soluzione ai problemi della Sicilia, dalla gestione dei rifiuti o alla sanità, a quello dell’energia.