La variazione di bilancio è pronta per l’Ars. Dopo settimane di discussioni la manovrina da oltre 50 milioni di euro è stata approvata anche in Commissione Bilancio, presieduta da Dario Daidone. Il testo (CLICCA QUI) sarà incardinato in aula martedì prossimo, per iniziare l’iter tra i banchi di Sala d’Ercole. La votazione è stata calendarizzata dalla capigruppo per giorno 27 e 28 maggio.
A tener banco nei prossimi giorni di dibattito politico, soprattutto all’interno della maggioranza, è la possibilità di utilizzare una parte dei 25 milioni di euro che saranno resi disponibili dalla futura approvazione della riscrittura della legge sugli incentivi all’occupazione – sottoscritta direttamente dal presidente della Regione Renato Schifani e approvata dal parlamento siciliano nel corso della Finanziaria 2024 – dopo i rilievi di Bruxelles che ne hanno bloccato la pubblicazione dei bandi per l’erogazione degli incentivi alle imprese dell’Isola. Nello specifico, va ricordato, che erano stati previsti 50 milioni di euro per ogni annualità dal 2024 al 2026, dato che ad oggi ancora la norma non è stata modificata, lo stanziamento per l’annualità in corso (2025) sarà ridotto del 50%.
La seduta di ieri: i punti all’ordine del giorno rinviati
Un test importante per la maggioranza di centrodestra, considerando che dalla prossima settimana l’attenzione dei deputati siciliani sarà totalmente dedicata ai dodici articoli del disegno di legge, tra siccità, povertà, rifiuti e sanità.
Le sedute di questa settimana all’Ars sono state dedicate esclusivamente alle interpellanze come quelle riferite alla rubrica istruzione e formazione, alla presenza dell’assessore regionale all’Istruzione e alla Formazione professionale Mimmo Turano. Il tutto da rimandare ai prossimi lavori d’aula, compresi i disegni di legge degli stralci al 738, primo su tutti quello relativo agli enti locali esitato dalla Commissione Affari istituzionali presieduta dal deputato della Dc Ignazio Abbate.
Resta appeso al voto finale il 738 della Commissione Sanità, guidata dal leghista Pippo Laccoto, in tema di aborto e cure palliative che al momento del disco verde ha visto tutti i deputati della maggioranza abbandonare l’aula, facendo saltare il numero legale necessario per l’approvazione del testo di legge. Rimandata anche la discussione sulla Zes Unica dell’assessore al Bilancio Alessandro Dagnino.
Il punto è il seguente: sulla variazione di bilancio la maggioranza sarà compatta anche in aula? Il voto segreto potrebbe fare emergere spaccature nella coalizione di centrodestra che sostiene il presidente della Regione Renato Schifani, che sembrano essere rientrate in attesa del vertice di maggioranza previsto per il prossimo lunedì pomeriggio, probabilmente, a Palazzo d’Orléans.
Di Paola: “Il ddl non ha il supporto della maggioranza”

Uno stallo che in realtà potrebbe durare molto a lungo. Di questo parere è larga parte dell’opposizione, tra cui anche Nuccio Di Paola, componente della Commissione Bilancio. La posizione del vicepresidente dell’Ars è ferma e decisa, tanto da non aver preso parte alla convocazione di ieri. “Ho capito che questo disegno di legge al momento non ha il supporto della maggioranza. Credo – ha sottolineato Di Paola – che questo testo non vedrà la luce in aula. C’è chiusura sugli emendamenti e anche verso le istanze dei gruppi politici. Come Movimento 5 Stelle avevamo richiesto più fondi possibili per finanziare quante più richieste del reddito di povertà“.
Tra i punti più problematici di questa variazione di bilancio, per il deputato pentastellato, non vi sarebbe soltanto la gestione degli aiuti da destinare al tema povertà ed esclusione sociale, ma anche quella degli impianti per i rifiuti, per i quali verrebbero escluse quasi tutte le Province ad esclusione delle sole Messina e Palermo. “Su molti articoli all’interno della manovra – ha concluso Di Paola – alcuni assessori non hanno saputo rispondere. O come Colianni che non si è presentato in Commissione. Non mi sembra che la maggioranza sia così coesa da poter far approvare questa variazione. Anzi, è più impegnata in una lotta fratricida interna. Noi porteremo avanti un’opposizione ferrea“.
Le voci contrastanti della maggioranza
Una sensazione, quella dell’opposizione, che trova conferme anche in alcune voci di corridoio provenienti dalla maggioranza.
Non sono mancati infatti i toni polemici. La manovrina non accontenterebbe tutta la coalizione e l’entusiasmo non sarebbe così diffuso. Molti punti non sarebbero stati chiariti e anche la decisione di ritirare gli emendamenti, nel corso della seduta in Commissione, corrisponderebbe più ad un giudizio rinviato in aula, dove si prospetta dunque una “battaglia” molto accesa. Qualche novità potrebbe già arrivare proprio nel corso del vertice di maggioranza dove il tema centrale saranno le risorse a disposizione per i gruppi parlamentari per provvedimenti aggiuntivi al testo esitato dalla seconda Commissione.

Una narrazione dunque un po’ più rassicurante è quella dichiarata dal governatore siciliano che nella giornata di ieri ha rivolto un ringraziamento ai componenti della Commissione Bilancio, sottolineando come il “clima di confronto sereno e costruttivo rappresenta un elemento prezioso, che potrà permetterci, già nelle prossime fasi, di ampliare il disegno di legge originario con ulteriori misure volte a favorire la crescita economica del nostro territorio, l’incremento dei livelli occupazionali e una visione strategica di lungo periodo“.

Dichiarazioni a cui si è accodato anche l’assessore regionale all’Economia Alessandro Dagnino, che ha parlato di “unione e consenso da parte delle forze politiche”, precisando che le interlocuzioni proseguiranno anche nei prossimi giorni per discutere di ulteriori “richieste, se ci sono emergenze da trattare o se ci sono altri temi. Avremo ancora qualche giorno di riflessione, poi il 27 andremo in aula“.

A focalizzarsi su alcuni temi specifici è stata la capogruppo di Noi Moderati, Marianna Caronia: “Nell’alveo di quelle che sono le priorità che il Governo ha tracciato, noi, come Noi Moderati, vogliamo dare maggiore attenzione al problema delle liste d’attesa e dei convenzionati. E’ un tema che porremo. Non vogliamo stravolgere, ma dare un nostro contributo su un tema come la sanità, che è un problema troppo sentito, troppo grave e sul quale è necessario apportare alcuni correttivi“.

A palare di clima sereno, però, è stato anche il presidente della Commissione Bilancio Dario Daidone: “La dinamica è stata abbastanza serena. L’ultimo giorno abbiamo trattato gli ultimi articoli finali. Non abbiamo parlato di materia aggiuntiva perché la disponibilità economica era quella determinata dal governo in sede di predisposizione del disegno di legge. Emendamenti particolari non ce ne sono stati. C’è stata solo qualche piccola modifica letterale del testo“. L’esame dovrebbe avvenire entro la fine di maggio e in aula non dovrebbero presentarsi grossi ostacoli. “Si tratta di questioni emergenziali e dovrebbe essere abbastanza condiviso da tutti“. Ha concluso Daidone, sottolineando come sui contenuti “non dovrebbero nascere contrasti strumentali“.