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Mario Caputo verso Palazzo dei Normanni: “Non so ancora a quale gruppo aderirò”

venerdì 24 Gennaio 2020
Mario e Salvino Caputo

Se qualcuno pensa che nelle fila del gruppo parlamentare della Lega Sicilia all’Ars stia per arrivare un quinto deputato con l’innesto di Mario Caputo, non è così. L’avvocato di Monreale, candidato nella lista Noi con Salvini alle scorse elezioni regionali del 2017, succede al deputato Toni Rizzotto (poi transitato in Ora Sicilia) grazie alla corte di Appello di Palermo, che lo ha dichiarato ineleggibile.

Caputo nella tornata elettorale siciliana aveva totalizzato 2.448 preferenze e fra qualche giorno entrerà a Sala d’Ercole dalla porta principale, ma al momento, su quale sarà la sua collocazione partitica e di conseguenza, il suo gruppo parlamentare, prende tempo.

Raggiunto telefonicame da ilSicilia.it, afferma di non sapere ancora quale sarà il suo futuro politico a Palazzo dei Normanni: “Oggi prendo atto di questa bellissima notizia arrivata dalla corte di Appello – afferma – ma per quanto riguarda la mia collocazione a sala d’Ercole vorrò un attimo pensarci bene e prendere la mia giusta decisione. Sicuramente la mia collocazione è nel centrodestra. Sono stato eletto con i voti della Lega è questo è un dato di fatto. Cercherò di riflettere su tante cose, anche su quello che è stato in questi due anni il percorso politico, l’evoluzione del partito e l’impegno dell’attività regionale e nazionale. Quindi faremo la nostra valutazione”.

Sottolinea anche di non amare l’appellativo “onorevole”: “Non mi fa impazzire, preferisco avvocato che è quello che ho meritato, mentre con le persone, con gli amici, preferisco sempre Mario. Ritengo che onorevoli lo siamo tutti quando ci comportiamo bene ed onoriamo la vita con il nostro corretto lavoro”.

Su di lui pende, comunque, ancora la spada di Damocle della giustizia: per la procura di Termini Imerese Mario e il fratello Salvino Caputo avrebbero ingannato gli elettori, facendo loro credere che la loro preferenza, alle scorse regionali, fosse per l’ex deputato Salvino, mentre ad essere candidato era il fratello Mario (nel materiale elettorale figurava la dicitura detto Salvino). Questo, secondo gli inquirenti che nell’operazione “Voto connection” del 4 aprile del 2018 eseguirono un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti dell’ex sindaco di Monreale, del fratello e avvocato monrealese. Nell’inchiesta venne coinvolto anche Benito Vercio, considerato dagli investigatori “procacciatore di voti“. Per mario e Salvino Caputo, finiti in un primo tempo ai domiciliari, poi revocati, l’accusa è di “attentato contro i diritti politici del cittadino”.

A dare il via alle indagini sarebbe stato un esposto anonimo presentato ad aprile 2017 per denunciare alcune presunte anomalie. Poco dopo gli arresti, però, il Tribunale del Riesame di Palermo ha annullato l’ordinanza emessa dal Gip di Termini Imerese che ne disponeva l’arresto. La procura per i due fratelli ha chiesto il rinvio a giudizio. L’ex deputato regionale Salvino e suo fratello Mario, il 29 aprile, insieme al loro avvocato Raffaele Bonsignore saranno presenti al Tribunale di Termini Imerese per l’udienza preliminare del processo a loro carico davanti al gip. In quel periodo Mario Caputo sarà già a lavoro come deputato a Palazzo dei Normanni.

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