La prossima settimana la Commissione parlamentare antimafia ascolterà altri Gran Maestri massonici – dopo l’audizione avvenuta mercoledì scorso del Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia (Goi), Stefano Bisi – con audizione testimonale. L’articolo 4 della legge istitutiva dell’Antimafia stabilisce che si tratta di una testimonianza simile a quella che avviene in qualsiasi processo nel corso della quale c’è l’obbligo di rispondere in maniera sincera su tutti i fatti di cui si è a conoscenza e su cui si viene interpellati. Sul prosieguo del filone di lavoro di inchiesta su mafia e massoneria, l’Antimafia ieri ha precisato che i modi e i tempi con i quali la Commissione Antimafia procederà “sono stabiliti di volta in volta dall’Ufficio di Presidenza e dalla Commissione tutta, che dopo l’audizione del dottor Bisi non ha assunto ulteriori determinazioni salvo quella già presa nell’Ufficio di Presidenza dell’11 gennaio di ascoltare i Gran Maestri di altre obbedienze massoniche”.
“La prossima settimana sentiremo i Gran Maestri di altre organizzazioni massoniche e dopo con la presidenza e con tutta la Commissione faremo le nostre valutazioni e decideremo gli atti conseguenti”. Lo ha spiegato il presidente della Commissione parlamentare antimafia Rosy Bindi. Martedì 24 gennaio alle ore 13 si terrà l’audizione a testimonianza, in Commissione Antimafia, del Gran Maestro della Gran Loggia Regolare d’Italia, Fabio Venzi. Al termine è prevista l’audizione a testimonianza del Gran Maestro della Serenissima Gran Loggia d’Italia – Ordine Generale degli Antichi Liberi Accettati Muratori, Massimo Criscuoli Tortora. Il giorno successivo, mercoledì 25 alle ore 20, è fissata l’audizione a testimonianza del Gran Maestro della Gran Loggia d’Italia degli Antichi Liberi Accettati Muratori, Antonio Binni.
Mercoledì scorso il Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia Stefano Bisi, ascoltato per primo come testimone in, ha negato gli elenchi del Goi alla Commissione (che glieli aveva chiesti già nell’agosto scorso): “riteniamo – ha detto – che si compierebbe un reato in quanto il Parlamento ha approvato una legge sulla privacy che tutela la riservatezza dei dati sensibili”. Gli iscritti al Goi, che è la più grande associazione massonica, sono in Italia, sono in totale circa 23 mila, di cui 2.600 circa in Calabria e 2.200 circa in Sicilia.
L’Antimafia ha messo da mesi sotto osservazione la rete massonica in Italia (in particolare calabrese e siciliana), sia in seguito agli sviluppi di alcune inchieste della Dda di Reggio Calabria, che dopo l’audizione della procuratrice aggiunta di Palermo, Teresa Principato, ricevuta nei giorni scorsi dalla Commissione (audizione che è stata secretata) e che ha raccontato all’Antimafia della rete di protezione di cui gode il boss latitante Matteo Messina Denaro.