Nuovo medico aggredito al pronto soccorso dell’ospedale “Salvatore Cimino” di Termini Imerese (PA) da un paziente. Un uomo che è andato al pronto soccorso per problemi di salute, dopo una lunga attesa, è andato in escandescenza e ha aggredito un medico.
Sono intervenuti gli agenti della sicurezza e poco dopo i Carabinieri del reparto territoriale di Termini Imerese. L’uomo è stato identificato e denunciato.
“Siamo vicini al medico aggredito che con grande scrupolo professionale e spirito di servizio stava espletando le proprie mansioni – ha detto il Commissario straordinario dell’Asp di Palermo, Daniela Faraoni – condanniamo con fermezza un’aggressione figlia di comportamenti arroganti, violenti e sconsiderati. Al professionista va la solidarietà mia personale e di tutta l’Azienda che sarà al fianco del medico in tutte le sedi competenti. Al nostro operatore, così come a tutti gli operatori che lavorano nei Pronto Soccorso va la riconoscenza per il grande lavoro che assicurano al servizio della collettività“.
Anche un dirigente medico del reparto di Medicina dell’ospedale Umberto I di Enna è stato aggredito a calci e pugni dal figlio di una paziente. Secondo una prima ricostruzione l’uomo voleva portare, a tutti i costi, una pizza alla madre.
Al no fermo del medico è scattata l’aggressione. Sul posto sono intervenuti i Carabinieri che hanno identificato il responsabile e l’hanno denunciato .
“Questi esecrabili episodi di violenza sono da condannare con fermezza. – dice il presidente dell’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri di Enna, Renato Mancuso – Per questo l’Ordine annuncia di volersi costituire parte civile in un eventuale procedimento penale a carico del responsabile del reato. Al collega vittima della grave vicenda va la solidarietà e il sostegno del Consiglio dell’Ordine“.
Non è la prima volta che all’Umberto I un medico viene aggredito. “La riflessione da fare – continua Mancuso – è dunque di carattere generale e culturale, e riguarda la necessaria e imprescindibile tutela di tutto il personale sanitario a garanzia dell’erogazione di un servizio che gli addetti ai lavori devono poter svolgere in condizioni di assoluta serenità“.