Sicilia, Mediterraneo ed Europa rappresentano un tutt’uno, cruciali l’uno per l’altra. In particolare l’Isola è terra di passaggio e di confine, punto di riferimento per gli scambi commerciali e la sua vocazione mediterranea non può che rappresentare l’esigenza di proporre soluzioni di rilancio, basate sulle identità locali e che possono imporsi come modello per un Europa più unita e aggregata.
Una questione ampia e che riguarda i siciliani molto da vicino, discussa durante gli study days del gruppo Ecr, alla quale ha preso parte il neo eletto al Parlamento europeo Ruggero Razza che ha presieduto la sessione di lavori sul Mediterraneo, che è sempre più centrale e con esso la Sicilia.
Il Mediterraneo è cruciale per l’Europa, ma perché?
“Parlano i numeri: in uno specchio d’acqua pari all’ 1 per cento della superficie marina globale transita il 20 per cento del traffico marittimo del pianeta che, in uno scenario di area mediterranea allargata, genera il 13,4 per cento del Pil mondiale”, ha spiegato in un post su Facebook l’ex assessore regionale alla Salute. E aggiunge: “Sono dati incontrovertibili che confermano anche l’importanza dell’azione condotta dal governo italiano che ha individuato nel Sud la piattaforma energetica naturale per emancipare gradualmente l’intera Europa da approvvigionamenti extracomunitari”.
All’interno di questo ampio contesto c’è la Sicilia al centro del Mediterraneo che torna a essere crocevia del mondo e di interessi internazionali importanti. La guerra in Ucraina ha confermato un’esigenza per il Sud fondamentale: l’autonomia energetica, con la possibilità per la Sicilia di fare da ponte di dialogo dell’Europa. Su questo fronte servono investimenti di miliardi di euro che potrebbero transitare nella Regione e che potranno dare all’Isola una centralità economica di cui si avverte da tempo la necessità.
“Se è vero che l’Italia è l’unica nazione Ue su cui transitano ben 5 metanodotti, con lo sviluppo dei giacimenti di Argo e Cassiopea, a largo delle coste siciliane, si segnerà – continua Razza – una tappa importante per raggiungere quella indipendenza energetica di cui oggi non possiamo più fare a meno, soprattutto dopo l’aggressione Russa all’Ucraina”.