Più dell’80% dei alunni siciliani della scuola primaria non ha accesso alla refezione scolastica, per la precisione l’81%, cosa che fa dell’isola la peggiore regione d’Italia in questa speciale classifica. Il dato è stato reso noto da Save the children, la più grande organizzazione internazionale indipendente che lavora per migliorare la vita dei bambini, operando in 120 paesi di tutto il mondo,che ha pubblicato il report ‘(Non) Tutti a Mensa!’.
Secondo lo studio dell’associazione, dunque, la Sicilia è la regione italiana dove la refezione scolastica raggiunge il minor numero di piccoli studenti, tallonata dalla Molise, dove a non avere accesso è l’80% dei bambini, appena un punto percentuale più in giù della Trinacria. Terza piazza in questa non edificante classifica è il Puglia con il 74%. Dati che pesano sulla media nazionale e che rendono l’idea di quanto il divario tra Nord e Sud sia davvero largo, se si pensa che la percentuale nazionale, relativa al 2017, di coloro che non hanno avuto accesso alla mensa è del 49%.
“La mensa svolge una funzione educativa ed è uno strumento efficace per combattere la dispersione scolatica – dice Raffaella Milano, direttrice dei Programmi Italia-Europa di Save the Children -. Nel nostro Paese ci sono un milione e 200mila bambini e adolescenti in condizioni di povertà assoluta. Un’offerta alimentare di qualità in uno spazio adeguato permette di assicurare, almeno una volta al giorno, un pasto nutriente e bilanciato. Accesso alle mense, qualità dell’offerta alimentare, costi per le famiglie, a parità di condizioni economiche, sono differenziati da un Comune all’altro, e dimostrano come sia diffusa la diseguaglianza e il mancato accesso ai diritti nel nostro Paese. L’obiettivo – conclude – è quello di intraprendere un percorso che porti a considerare il servizio di mensa scolastica non come un’offerta accessoria a domanda individuale ma come un servizio pubblico essenziale”.