La Regione Siciliana è quella che ha il maggior numero di enti locali in difficoltà economica. Il Comune di Catania è in dissesto e quelli di Messina e di Palermo sono in predissesto. Nell’intervento introduttivo all’inaugurazione del nuovo anno giudiziario della Corte dei Conti il Presidente della Sezione di Controllo per la Regione Siciliana Salvatore Pilato, ha segnalato che emerge “il rispetto meramente formale e apparente degli obiettivi di finanza pubblica e un risultato di amministrazione non attendibile”.
Su queste premesse si basa la lettera aperta del candidato sindaco di Messina in Comune Gino Sturniolo che si sofferma sulle ragioni della situazione attuale, in gran parte legate alla progressiva riduzione dei trasferimenti dallo Stato agli enti locali, alla sempre più difficoltosa riscossione dei tributi locali e allo storico malgoverno dei Comuni.
IL CASO MESSINA
“Per affrontare la condizione di difficoltà finanziaria le più importanti forze politiche nazionali hanno ideato e riformulato istituti (il dissesto e il predissesto) che nel concreto hanno solo fatto vivere gli enti in una eterna agonia- scrive Sturniolo- La difficile situazione finanziaria degli enti locali siciliani è plasticamente riscontrabile nella storia recente del bilancio del Comune di Messina. Già alla fine del 2012 il Commissario Croce aveva avviato le procedure per l’adozione del Piano di Riequilibrio (strumento in quella fase da poco istituito dal Governo Monti). Da allora è stato un continuo riformulare e rimodulare il documento finanziario che sarebbe dovuto servire ad uscire dalle secche del’indebitamento. Nei fatti a quasi 10 anni di distanza, come nel gioco dell’oca, siamo nuovamente al punto di partenza, con un Piano di Riequilibrio in attesa di giudizio, con una lunga lista di criticità evidenziate dalla Corte dei Coti e con una ulteriore possibilità di riformulare il Piano”.
Secondo l’ex consigliere comunale è la storia di quanto accaduto negli enti locali a dimostrare che non basta risanare un solo Comune. Le famiglie, le imprese, il tessuto economico, sono gravati non possono sostenere oltre ulteriori balzelli per far fronte a politiche di rientro dal debito.
UN’INTESA TRA COMUNI
“Serve una soluzione politica che offra ai Comuni siciliani una via d’uscita per tornare in regime ordinario- conclude Sturniolo- Il Comune di Messina, qualunque sia la compagine che uscirà vincitrice alla fine di questa tornata elettorale, dovrà farsi carico di trovare un’intesa con gli altri Comuni in difficoltà per aprire un tavolo negoziale con il Governo nazionale, che riveda le norme che oggi stritolano i nostri bilanci. Senza questa azione politica che dovrà vedere l’impegno del maggior numero possibile di amministrazioni locali il destino che abbiamo davanti è quello di un progressivo aumento dei tributi e di un progressivo immiserimento dei servizi pubblici locali.