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Messina, affido temporaneo di bimbi profughi dall’Ucraina. Ecco come funziona

giovedì 24 Marzo 2022

La macchina dell’accoglienza per chi fugge dalla guerra è in moto già da tempo a Messina, città che ha un legame profondo con l’Ucraina sin da quando decine di famiglie hanno iniziato ad aprire cuore e case ai bimbi di Chernobyl.

Adesso associazioni, parrocchie, Caritas, chiesa ortodossa, sono in piena attività ed oltre ad inviare beni, doni, soldi e pullman che fanno la spola, si moltiplicano le richieste di accogliere i profughi.

Il Comune di Messina, dopo un tavolo con la prefettura ed il Tribunale dei minori ha pubblicato un avviso destinato a quanti sono disponibili ad accogliere minori in affido temporaneo. Il termine temporaneo è fondamentale perché l’obiettivo (e soprattutto la speranza) è il ritorno dei piccoli nella loro patria.

La durata dell’affidamento è quindi condizionata alla fine del conflitto bellico ed inoltre non deve superare i 2 anni. A livello nazionale infatti la norma che consente in tutto il Paese l’affido temporaneo dei minori provenienti dall’Ucraina è stata uniformata a quella per i minori italiani.

L’istanza può essere presentata da chiunque voglia offrire la piena disponibilità. Vengono esclusi solo quanti hanno già presentato richieste di adozioni o affidi internazionali e siano risultati idonei o ci siano stati già abbinamenti.

Possono presentare domanda anche famiglie ucraine residenti a Messina. La pec deve essere indirizzata al centro affidi indicato nel bando. L’ufficio appositamente istituito dal Comune e che si trova in piazza stazione, valuterà caso per caso.

Gli interessati possono presentare istanza al Centro Affidi Distrettuale 26, e alla dottoressa Daniela De Salvo, a mezzo pec: protocollo@pec.comune.messina. it, oppure consegnarla direttamente all’URP a Palazzo Zanca, piano terra, piazza Unione Europea. Sarà cura del Centro Affidi Distrettuale 26, trasmettere successivamente, il modulo di iscrizione da compilare.

La prima valutazione spetta al Centro affidi, affidata ad un’assistente sociale e ad uno psicologo (più un’altra professionista di supporto proveniente dal progetto Pon inclusione). La relazione sarà trasmessa al Tribunale dei minori che deciderà sul provvedimento di affido e anche sulla nomina di un tutor che avrà il compito di “vigilare” per tutto il periodo, sia nell’interesse del minore che del percorso di affidamento.

Nel frattempo le famiglie ed i richiedenti che risulteranno idonei seguiranno una serie di incontri informativi/formativi al fine di convogliare le manifestazioni di solidarietà private all’interno di circuiti riconosciuti e conformi al quadro normativo italiano. E’ probabile che verrà richiesto un incremento di personale per il centro affidi, perchè una sola assistente sociale ed uno psicologo non bastano e si stanno individuando soluzioni per mettere a disposizione dell’ufficio professionisti specializzati (anche attraverso l’Asp).

Sono davvero tante le famiglie che vogliono prestare la loro disponibilità ma l’iter da seguire deve essere quello indicato dal governo nazionale con l’accordo delle prefetture. Non si possono cercare “scorciatoie” o rischi d’incappare in situazioni pericolose o illegali. Proprio per questo l’appello del Garante per l’infanzia e l’adolescenza di Messina, Fabio Costantino è quello di seguire l’iter indicato con i soggetti istituzionali individuati a livello locale. Solo il Tribunale dei minori ha piena ed esclusiva competenza sull’affidamento dei minori che, ripetiamo è temporaneo.

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