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Messina al bivio, De Luca confermerà le dimissioni o farà dietrofront in extremis?

martedì 2 Febbraio 2021

Ore cruciali per la Città di Messina. Un minuto dopo le 23:59 di mercoledì 3 febbraio diventeranno irrevocabili le dimissioni del sindaco Cateno De Luca, presentate 19 giorni fa al segretario generale Rossana Carrubba.

Il futuro della Città dello Stretto è appeso, dunque, alla scelta che farà l’attuale primo cittadino di andare avanti o frenare in extremis sulle dimissioni scaturite dallo scontro con i vertici della Regione Siciliana riguardante la gestione dell’emergenza Covid e soprattutto per la conferma sin qui decisa dal governo Musumeci del dg dell’Asp Messina, Paolo La Paglia, sul quale De Luca aveva chiesto con toni forti la rimozione.

Adesso Messina si interroga e, in piena emergenza sanitaria, assiste attonita a queste ore di incertezza: De Luca si dimetterà davvero? Andrà fino in fondo? Oppure desisterà all’ultimo momento e resterà in sella? Il bivio si incrocia, per forza di cose, a quelle che saranno le valutazioni politiche non solo immediate ma anche future che farà l’attuale sindaco di Messina, per il quale si parla ormai da tempo – con insistenza – di una nuova sfida all’orizzonte con la candidatura alla presidenza della Regione per le elezioni del 2022.

La giornata campale per Messina è una partita che si giocherà dentro e fuori da Palazzo Zanca. Dentro, in aula, si discuterà il bilancio del Comune e, di fatto, la “fiducia” o la “sfiducia” a De Luca, e in questo senso il rinvio dei lavori consiliari proprio alla giornata odierna è parsa all’Amministrazione e al primo cittadino come una mossa non casuale dell’assemblea per mettere ulteriori pressioni a De Luca a poche ore dalla scadenza del termine ultimo delle sue dimissioni.

Di fatto, stavolta il nodo del contendere si è spostato e dopo settimane di polemiche roventi e scontro totale tra De Luca e il direttore generale dell’Asp, Paolo La Paglia, non è la mancata rimozione di quest’ultimo da parte dell’assessore regionale alla Salute Ruggero Razza e del governatore Nello Musumeci – al centro della spinosa questione messinese. Stavolta il “casus belli” è il rinvio, deciso nei giorni scorsi dal Consiglio comunale, del voto al bilancio di previsione 2021. E il Consiglio, a sua volta, contesta pressioni proprio da parte di De Luca. “I continui insulti e le reiterate invettive contro il Consiglio Comunale e i suoi Consiglieri, da parte del sindaco De Luca e dei suoi seguaci, hanno raggiunto il punto di non ritorno”, hanno detto il presidente del Consiglio Comunale Claudio Cardile ed il vicepresidente Vicario Nino Interdonato, che si sono recati alla Digos per presentare un esposto e denunciare pressioni indebite.

Fuori dal palazzo, invece, monta la protesta dei sostenitori di De Luca che spingono il sindaco a strappare il provvedimento delle dimissioni e a restare alla guida di Messina. “De Luca non ti dimettere” è l’oggetto di una petizione online in corso in queste ore con l’obiettivo di arrivare a quota mille firme. Altri sostenitori hanno indetto una manifestazione per oggi pomeriggio, davanti a Palazzo Zanca, “per chiedere al sindaco e ai consiglieri comunali di sotterrare l’ascia di guerra per il bene della città”.

Il momento della verità incombe e i messinesi si augurano arrivi in fretta perché la priorità, mai come adesso, dovrebbe essere soltanto l’emergenza Coronavirus. Bisogna mettere da parte le beghe politiche e concentrarsi, tutti e senza contrapposizioni, soltanto sulla crisi economica e sociale che sta avanzando ovunque, non solo in città ma anche nell’intera provincia. Ad interrogarsi su cosa accadrà sono i messinesi e anche lo stesso entourage di De Luca, dove diversi stretti collaboratori, nel condividerne la battaglia intrapresa per le criticità sollevate sull’Asp e sulla gestione dell’emergenza, ritengono tuttavia che il primo cittadino – al netto di ogni scontro con il governo regionale, con l’Asp o con il Consiglio comunale – debba proseguire il mandato e non lasciare la città nel limbo di una condizione di vacatio politica e amministrativa.

Se De Luca davvero dovesse confermare le sue dimissioni, Messina verrebbe commissariata dalla Regione, con l’invio a quel punto di un funzionario incaricato di reggere ad interim le sorti della città e poi si programmeranno le elezioni amministrative, che però ad oggi nessuno sa quando potrebbero poi svolgersi vista l’emergenza sanitaria in atto e con il rinvio di tutte le varie tornate elettorali che già altrove si è concretizzato alla luce della necessità di evitare assembramenti e scongiurare l’ulteriore diffusione del virus.

Ancora poche ore e sapremo se De Luca si dimetterà davvero o se si è trattato dell’ennesima provocazione del vulcanico primo cittadino.

 

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