L’allarme bollette sta diventando un tunnel senza uscita. Il Comune di Messina, ascoltando il grido che proviene dalle categorie (Confcommercio, Confesercenti, Assopanificatori, Confartifianato) sta valutando una serie di soluzioni. Nel frattempo però continuano le segnalazioni di commercianti allo stremo.
Il consigliere comunale Giandomenico La Fauci ha raccontato la storia di un bar in una delle vie più frequentate di Messina. Il titolare sta per chiudere battenti a causa di una situazione diventata irreversibile.
“Pesa troppo la bolletta della luce arrivata. Anzi, le bollette. Perché i costi in crescita sono tantissimi- racconta La Fauci-Dal migliaio di euro dell’anno scorso – a parità di consumi – ai 6 mila euro di questo 2022. Non serve a nulla anche rateizzare, perché se prima non viene pagata tutta la cifra non è possibile chiedere una nuova rateizzazione per le successive bollette. Conti che si sommano fino a diventare schiaccianti. Così, la bolletta di 6 mila euro viene rateizzata, ma prima di riuscire a saldare tutte le scadenze eccone arrivare altre e dalle cifre crescenti”.
Non è l’unico caso e ben poco possono fare le istituzioni locali e nazionali se non unirsi ad una mobilitazione che sta diventando corale.
L’amministrazione comunale sta studiando l’ipotesi di un Osservatorio Permanente che monitori una situazione incancrenita nata da una crisi storica del tessuto produttivo messinese aggravata prima dal covid e poi dalla guerra e dal caro bollette. I più piccoli stanno già chiudendo, gli altri non si sa quanto potranno sopravvivere. Le associazioni di categoria hanno presentato al sindaco Basile una serie di proposte in analogia a quanto fatto durante il periodo covid, nonché forme di sostegno per un rilancio che deve assolutamente vedere tutti insieme.