Messina continua a fare i conti con la crescita dei prezzi al consumo e “scala” la classifica nazionale delle città con inflazione da record. A pesare sul carovita dei messinesi sono energia elettrica, gas, trasporti.
Il dato di marzo 2022 elaborato dall’Ufficio statistica del Comune di Messina conferma quanto emerso a febbraio con un un incremento congiunturale del 1,1% e tendenziale del +7,7% dell’indice dei prezzi al consumo.
Rispetto al marzo del 2021 sono aumentati i prodotti alimentari e bevande analcoliche (+7,1%), bevande alcoliche e tabacchi (+0,4%). Lievitano in modo preoccupante gli indici per abitazione, acqua, elettricità e combustibili (+32,3) e trasporti (+12,7%).
Più contenuto l’aumento su mobili, articoli e servizi per la casa (+1,3%), servizi sanitari e spese per la salute (+0,8%), ricreazione, spettacoli e cultura (+0,9%), servizi ricettivi e ristorazione (+3,5%), altri beni e servizi (+1,7%). Decrescono abbigliamento e calzature (-0,2%), comunicazioni (-2,5%) e istruzione (-0,4%).
Nel dettaglio l’aumento congiunturale (del resto ampiamente annunciato) si rileva per quanto riguarda l’energia elettrica del mercato libero (+1,4%; +65,5% il tendenziale) e il gas di città o gas naturale del mercato libero (4,6%), legato alla crescita delle quotazioni delle materie prime energetiche.
Anche i servizi di trasporto hanno risentito degli incrementi nelle materie prime energetiche con un incremento congiunturale nei voli nazionali (+18,8%; -30,2% il tendenziale) e in quelli europei (+21,3%; -5,9% il tendenziale), viceversa un calo in quelli intercontinentali (-11,1%; +7,8% il tendenziale). L’incremento dei voli nazionali ed europei è dovuto soprattutto al segmento low cost, mentre la flessione dei prezzi dei voli intercontinentali è dovuta essenzialmente al segmento tradizionale.
Si rileva inoltre una diminuzione dei prezzi dei trasporti ferroviari nazionali (-4,9%; -17,9% il tendenziale), a causa di una maggiore disponibilità di offerte per l’intercity notte e l’alta velocità, e un aumento dei prezzi del trasporto marittimo (+2%; +10,1% il tendenziale), da attribuire soprattutto alle destinazioni verso l’estero.
Attività turistiche e ricreative: per quanto riguarda i servizi turistici si rileva una diminuzione congiunturale dei prezzi dei pacchetti vacanza nazionali (-7,5%; +0,7% il tendenziale), dovuta essenzialmente al segmento montagna, e dei pacchetti vacanza internazionali (-3,3%; -1,7% il tendenziale), da attribuire al segmento mar Mediterraneo. In diminuzione, sebbene in modo più lieve, anche i prezzi dei villaggi vacanze, campeggi, ostelli della gioventù e simili (-0,2%; +7,2% il tendenziale), mentre aumentano i prezzi degli agriturismi (+2,1%). Per i servizi ricreativi si registra una riduzione degli impianti di risalita (-4%; +15,2% il tendenziale) e per i parchi nazionali, giardini zoologici, giardini botanici (-0,7%; +5,7% il tendenziale) a fronte di un aumento dei parchi di divertimento (+2,9%; +3,1% il tendenziale).
Cultura: si rileva una riduzione congiunturale del prezzo dei libri di narrativa (-2,8%; -1,6% il tendenziale) e del download degli e-book (-12,5%; -18,6% il tendenziale).