L’ex Provincia regionale di Messina vede il baratro di un dissesto che pare inevitabile e mentre il sindaco metropolitano Renato Accorinti “sposa” la relazione del Commissario straordinario Filippo Romano e ne condivide a pieno i contenuti, i sindacati contestano proprio l’operato del commissario di Palazzo dei Leoni.
La Cisl Funzione Pubblica non risparmia frecciate alla gestionale commissariale dell’ente ed il sindacato non utilizza parole tenere definendo gli ultimi cinque anni di attività utili “solo a fare parate e partecipare ad eventi che hanno dato visibilità al Commissario e al Governatore Crocetta che in questi lunghissimi anni ha prorogato l’incarico di volta in volta, mentre in altre province si è proceduto all’avvicendamento“.
Negli anni di commissariamento, la Cisl ha evidenziato a più riprese le criticità e le difficoltà gestionale di un Ente “nato monco per volere di un governatore regionale che è riuscito negli anni a tenere accesa la fiammella delle Città Metropolitana e dei Liberi Consorzi”.
“Oggi – affermano il segretario provinciale della Cisl Fp Calogero Emanuele e il segretario aziendale Giovanni Coledi – a distanza di cinque anni, torniamo dove eravamo prima: elezioni diretta degli organismi con l’aggravante della paralisi e del tracollo economico. finanziario e gestionale delle ex Province“.
Al Commissario la Cisl Fp contesta di “avere accompagnato la ex Provincia ad una lenta agonia che oggi sfocia nell’ipotesi di dichiarazione di dissesto finanziario dell’Ente“, e la Cisl esprime la propria contrarietà all’avvio di tale procedura.
“Dimenticando i 108 sindaci della Città Metropolitana, con atto di indirizzo peraltro non di sua competenza, ha annunciato l’attivazione delle procedure del dissesto finanziario dell’Ente, a causa dei tagli e dei mancati trasferimenti nazionali e regionali ma, anche, per le scelte poco oculate e le non decisioni di una gestione commissariale che la Cisl ha sempre denunciato“.
“L’ipotesi di dichiarazione del dissesto – continuano Emanuele e Coledi – appare fuori luogo e intempestiva, considerata l’imminenza del rinnovo del Parlamento siciliano e del recente ripristino da parte dell’ARS delle norme sull’elezione diretta della Città Metropolitana. Non sfugge a nessuno, in particolar modo ai dipendenti dell’Ente che dopo i 5 anni trascorsi tra mille difficoltà operative e di prospettiva sul ruolo e sulla garanzia occupazionale, che l’epilogo a cui si giungerebbe sarebbe una ulteriore mortificazione del ruolo istituzionale dell’Ente e dei percorsi professionali dei dipendenti“.
Dal sindacato arriva un duro monito al commissario: “Svolga realmente il suo ruolo, senza delegare, ed assuma le giuste iniziative per evitare queste fughe in avanti del Commissario“.
La Cisl Fp ritiene necessaria la convocazione urgente di un tavolo tecnico e la sospensione dell’avvio delle procedure per individuare le soluzioni più idonee per evitare che si aggravino le già precarie condizioni della Città Metropolitana e con essa i servizi ed il personale in servizio.