“Ho condotto questa campagna con equilibrio e sobrietà, dando il giusto ruolo ai miei competitor e non a chi si candida al consiglio comunale e alla presidenza della Regione che tenta di avvelenare i pozzi”. Maurizio Croce l’ha chiamata operazione verità, l’ha divisa in capitoli affrontando insieme agli assessori designati di volta in volta una tematica diversa. L’ultimo capitolo l’ha lasciato per raccontarsi, attraverso i dati e la sua storia di amministratore.
“Questo incontro l’ho voluto fortemente per difendere l’operato del gruppo di lavoro che è stato al mio fianco: una “comunità” produttiva e appassionata, che ho avuto l’onore di guidare in questi anni- continua Croce- Dico sinceramente che gli attacchi personali – e anche politici – non mi interessano e non mi sono mai interessati, nella mia vita e nel corso di questa campagna elettorale. Mi sento in dovere di difendere le persone che hanno lavorato insieme a me alla tutela del territorio e alla salvaguardia delle vite umane. Questo abbiamo fatto sacrificando con passione e impegno la nostra vita privata per un lavoro che non ammette distrazioni e che tutela la vita delle persone”.
Il candidato sindaco di centrodestra ha evidenziato come il ruolo di commissario al dissesto idrogeologico sia diretta espressione dello Stato e non della Regione ed ha quindi elencato dati, grafici, numeri certificati.
“La struttura che ho guidato ha rappresentato un’eccellenza in un settore delicato e complicatissimo. Un’eccellenza che per la città di Messina – ha ricordato Maurizio Croce – ha intercettato le risorse più ingenti. E non perché Messina sia la mia città, sia chiaro, ma perché oggettivamente questa provincia è la più fragile della Sicilia. Basti ricordare Giampilieri e Saponara: due catastrofi con decine di morti”.
Croce ha snocciolato una lunga serie di dati, supportato dai grafici proiettati sullo schermo e distribuiti in versione cartacea ai giornalisti presenti. In 12 anni ha gestito gare per oltre un miliardo, ed a Messina in provincia oltre 500 milioni per interventi.
“Siamo stati l’unica struttura ad aprire cantieri. Anzi, lo siamo stati proprio sotto la mia guida. Nei 3 anni successivi al mio rientro dopo aver ricoperto il ruolo di assessore al Territorio e Ambiente nella giunta Crocetta – spiega Croce – sono stati finanziati 502 milioni e sono state eseguite 385 gare d’appalto. Nei 3 anni in cui sono stato nominato assessore, invece, la struttura è stata affidata a un direttore generale della Regione Siciliana e ad un coordinatore. In quei 3 anni i risultati sono stati diametralmente opposti rispetto a quelli prodotti dal sottoscritto: solo 24 milioni finanziati e 23 gare d’appalto”
Croce ha voluto sottolineare la passione e i risultati di questi anni e che adesso intende replicare alla guida della città.
“Vogliamo rivendicare il diritto dei messinesi di trasformare la rassegnazione in un sogno possibile: lavorare insieme, senza sosta, per rilanciare Messina. Lunedì sarò sindaco – ha concluso il candidato del centrodestra – e sarò in grado di tradurre la grande opportunità economica del PNRR in cantieri, in lavoro e in progetti concreti. Sono certo di aver maturato l’esperienza che mi permetterà di dare una scossa all’economia e di trasformare Messina in una vera città di arte moderna in stile europeo. Chiudo per ringraziare l’ex sindaco: Topo Gigio – nomignolo con cui crede di appellarmi in maniera irridente – è un personaggio che mi è sempre stato molto simpatico. Ho scoperto che è stato creato nel 1959 da Maria Perego e viene descritto con queste parole: “Rappresenta il ritratto del candore, della fiducia, in un mondo flagellato dai pericoli e dalle paure”. Credo che questo dica tanto, anzi tutto”.