Basile è in campagna elettorale da 44 giorni, il centrosinistra ha trovato la quadra sul segretario cittadino del Pd Franco De Domenico, ricucendo anche i rapporti gli accorintiani. Chi è ancora in mezzo al guado è il centrodestra.
L’ultima riunione è stata davvero l’ultima, nel senso che si è conclusa con un messaggio chiaro ai 3 partiti maggiori (Forza Italia-Fratelli d’Italia-Lega): o date un nome unitario o ci alziamo dal tavolo. Il dibattito infatti è impantanato da giorni su due nomi: l’ex assessore regionale Maurizio Croce (sponsorizzato da Beppe Picciolo col via libera di Luigi Genovese) e il parlamentare Nino Germanà (lanciato dal coordinatore regionale della Lega Nino Minardo con l’ok di Fratelli d’Italia).
LE DISTANZE AUMENTANO
Se col passare dei giorni e delle riunioni anche Forza Italia si è espressa su Germanà è altrettanto vero che si è acuita la divisione tra i due blocchi. Nel mezzo, considerato che il tavolo è formato da 11 partiti, ci sono le posizioni minori di chi ricorda a tutti che il tempo scorre inesorabile e gli altri corrono. L’ultima riunione conclusasi a vuoto è quindi foriera di rischi di rotture o corse solitarie.
UN NOME O CI ARRABBIAMO
L’attesa infinita delle decisioni romane in ottica scacchiere con Palermo e con la Regione, sta logorando tutti e potrebbe scaturire nel caos. Così sia Picciolo che Genovese, hanno detto in sintesi a Lega, Fd’I e Forza Italia: “fate chiarezza e dateci un nome unitario che emerga anche dallo scacchiere, purchè ci sia”. Il problema è che riunioni risolutive a Roma non ce ne sono in vista ed anche per il Comune di Palermo si sta andando in ordine sparso, con il primo turno che si è trasformato in una sorta di primarie del centrodestra. A Messina, con Basile e De Domenico in campo non è neanche pensabile un’ipotesi analoga a quella di Palermo. O il centrodestra corre unito o si arriva terzi.
PAN PER FOCACCIA
Ma i fronti con il passare dei giorni si stanno irrigidendo ed il rischio è che Picciolo e Genovese, che si sono visti rispedire al mittente Maurizio Croce, rendano pan per focaccia per Nino Germanà. I “piccoli” del gruppo degli 11 non vedono affatto bene questa divisione che porterebbe ad addiii, complice anche la scelta del centrosinistra su Franco De Domenico.
![Beppe Beppe Picciolo](https://ilsicilia.it/wp-content/uploads/2022/07/whatsapp-image-2019-04-16-at-10-44-06.jpeg?x99321)
Se la corda si tira troppo il rischio è che quantomeno Beppe Picciolo lasci il tavolo iniziando a guardare al centrosinistra che ha fatto una scelta moderata. E Sicilia Futura potrebbe non essere l’unico addio.
Luigi Genovese non vuol rompere l’alleanza ma Ora Sicilia ha una sua truppa solida che non può rischiare un impatto pesante a Palazzo Zanca. I malumori tra chi dovrà andare in lista e al momento non c’è neanche un candidato sindaco aumentano. Insomma la situazione è delicata.
TRA I DUE LITIGANTI…
Ecco perché si fa strada l’ipotesi di un terzo nome che possa mettere d’accordo tutti evitando i veti incrociati. Un nome che piaccia sia ai sostenitori di Maurizio Croce che al blocco dei partiti maggiori e che eviti rotture insanabili o peggio le sabbie mobili di scelte non condivise.
Tra i due litiganti il terzo gode ed il nome potrebbe saltar fuori nei prossimi giorni e non essere nessuno di quelli emersi finora tra i papabili poi scartati a vario titolo.