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Messina, centrodestra tra veti incrociati. E se spuntasse un terzo nome?

lunedì 28 Marzo 2022

Basile è in campagna elettorale da 44 giorni, il centrosinistra ha trovato la quadra sul segretario cittadino del Pd Franco De Domenico, ricucendo anche i rapporti gli accorintiani. Chi è ancora in mezzo al guado è il centrodestra.

L’ultima riunione è stata davvero l’ultima, nel senso che si è conclusa con un messaggio chiaro ai 3 partiti maggiori (Forza Italia-Fratelli d’Italia-Lega): o date un nome unitario o ci alziamo dal tavolo. Il dibattito infatti è impantanato da giorni su due nomi: l’ex assessore regionale Maurizio Croce (sponsorizzato da Beppe Picciolo col via libera di Luigi Genovese) e il parlamentare Nino Germanà (lanciato dal coordinatore regionale della Lega Nino Minardo con l’ok di Fratelli d’Italia).

LE DISTANZE AUMENTANO

Se col passare dei giorni e delle riunioni anche Forza Italia si è espressa su Germanà è altrettanto vero che si è acuita la divisione tra i due blocchi. Nel mezzo, considerato che il tavolo è formato da 11 partiti, ci sono le posizioni minori di chi ricorda a tutti che il tempo scorre inesorabile e gli altri corrono. L’ultima riunione conclusasi a vuoto è quindi foriera di rischi di rotture o corse solitarie.

UN NOME O CI ARRABBIAMO

L’attesa infinita delle decisioni romane in ottica scacchiere con Palermo e con la Regione, sta logorando tutti e potrebbe scaturire nel caos. Così sia Picciolo che Genovese, hanno detto in sintesi a Lega, Fd’I e Forza Italia: “fate chiarezza e dateci un nome unitario che emerga anche dallo scacchiere, purchè ci sia”. Il problema è che riunioni risolutive a Roma non ce ne sono in vista ed anche per il Comune di Palermo si sta andando in ordine sparso, con il primo turno che si è trasformato in una sorta di primarie del centrodestra. A Messina, con Basile e De Domenico in campo non è neanche pensabile un’ipotesi analoga a quella di Palermo. O il centrodestra corre unito o si arriva terzi.

 

PAN PER FOCACCIA

Ma i fronti con il passare dei giorni si stanno irrigidendo ed il rischio è che Picciolo e Genovese, che si sono visti rispedire al mittente Maurizio Croce, rendano pan per focaccia per Nino Germanà. I “piccoli” del gruppo degli 11 non vedono affatto bene questa divisione che porterebbe ad addiii, complice anche la scelta del centrosinistra su Franco De Domenico.

Beppe Beppe Picciolo
Beppe Picciolo, segretario di “Sicilia Futura”

Se la corda si tira troppo il rischio è che quantomeno Beppe Picciolo lasci il tavolo iniziando a guardare al centrosinistra che ha fatto una scelta moderata. E Sicilia Futura potrebbe non essere l’unico addio.

Luigi Genovese non vuol rompere l’alleanza ma Ora Sicilia ha una sua truppa solida che non può rischiare un impatto pesante a Palazzo Zanca. I malumori tra chi dovrà andare in lista e al momento non c’è neanche un candidato sindaco aumentano. Insomma la situazione è delicata.

 

TRA I DUE LITIGANTI…

Ecco perché si fa strada l’ipotesi di un terzo nome che possa mettere d’accordo tutti evitando i veti incrociati. Un nome che piaccia sia ai sostenitori di Maurizio Croce che al blocco dei partiti maggiori e che eviti rotture insanabili o peggio le sabbie mobili di scelte non condivise.

Tra i due litiganti il terzo gode ed il nome potrebbe saltar fuori nei prossimi giorni e non essere nessuno di quelli emersi finora tra i papabili poi scartati a vario titolo.

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