“Non mi faccio intimidire dal tintinnio delle manette. Se sarò scelto come umile e determinata guida di Messina, nei prossimi dieci anni, renderò nuovamente Messina Bella, Protagonista e Produttiva“. Lo promette agli elettori in vista del ballottaggio del 24 giugno, Cateno De Luca, che si avvicina alla sfida con Dino Bramanti con la convinzione di poter ribaltare il pronostico e prendersi la poltrona di primo cittadino di Messina e nella serata odierna ha reso noto di aver ricevuto in forma anonima un paio di manette presso la sua segreteria politica.
I toni tra De Luca e Bramanti ormai sono quelli da “corrida”, lo scontro politico e personale è totale, senza mezzi termini e senza giri di parole, e De Luca rincara la dose lanciando ancora frecciate durissime all’indirizzo del suo rivale: “Sono pervenute alla mia segreterie delle manette. Bramanti sostiene nei sui dibattiti pubblici che è inutile votare per me perché mi arresteranno. Io oggi denuncio tutto e tutti in Procura perché ho una famiglia con due bambini che già hanno sofferto abbastanza le conseguenze delle mie lotte contro i poteri forti alleati con i pezzi deviati della massoneria ed a qualche pezzo deviato della magistratura. Ho fiducia nella giustizia tanto è vero che nonostante 17 procedimenti penali e due arresti subiti in oltre sette anni di calvario giudiziario sono incensurato e mai ho subito condanne penali. Ormai il risultato dei sondaggi ha fatto impazzire i miei avversari perché si prospetta all’orizzonte la nostra schiacciante vittoria contro la loro macchina da guerra”.
“Bramanti ha detto che se ne andrà da Messina se diventerò sindaco io – evidenzia De Luca -. Ne prendiamo atto e crediamo che i messinesi ora avranno un ulteriore buon motivo per votare Cateno De Luca. Da carnefici a vittime, questo sta accadendo ai nostri avversari. Fanno il bello ed io cattivo tempo cercando di condizionare la città ed ora tentano pure di passare per vittime. Ormai Non ci sono dubbi: siamo di fronte alla categoria dei Sepolcri Imbiancati versione 2.0″.
“Andremo avanti per far affermare la svolta nonostante questo ulteriore plotone di esecuzione schierato dalla casta. Il tempo ormai sta scadendo anche per loro”, continua il deputato e leader di Sicilia Vera. “Esprimo la mia solidarietà al mio avversario – ha aggiunto De Luca – perché dal contenuto della sua conferenza stampa mi rendo conto ormai che c’è qualcuno che lo vuole portare alla deriva. Mi auguro che la sua affermazione di abbandonare Messina nel caso di vittoria nostra sia soltanto una delle sue tante scivolate, perché noi invece riteniamo che è una risorsa per la città e deve rimanere qui sviluppando nel suo settore quella che è un’eccellenza che noi continueremo a salvaguardare e valorizzare. Lo invito a fare un confronto pubblico a Piazza Duomo, o piazza Cairoli o Piazza del Popolo senza polemiche e senza altro tipo di attacchi. Quando ricorda che sono plurindagato e pluriarrestato deve anche però ricordare che sono stato anche pluriassolto. Siamo comunque a sua disposizione per fare un percorso dialettico e un corso di comunicazione visto che oggi il suo tentativo di imitarmi in conferenza stampa è stato mal riuscito e ha dato una visione distorta di un personaggio in cerca di autore. Noi porteremo a palazzo Zanca la voce e la volontà popolare perché rappresentiamo il popolo mentre lui rappresenta se stesso e oggi ha dimostrato di voler vestire in malo modo un abito che non gli appartiene: quello popolare che non si indossa all’improvviso, si acquisisce per nascita, per comportamento e stile nella quotidianità”.