“Il Governo regionale ci deve 85 milioni di euro. Si tratta di soldi che spettano di diritto alla Città di Messina“. Lo afferma il sindaco della città metropolitana Cateno De Luca che ha inviato una nota alla presidenza della Regione sulla legge di stabilità nella quale si fa riferimento ai fondi strutturali europei e ai fondi nazionali di coesione, al fine di cofinanziare con la relativa copertura finanziaria gli interventi che riguardano la Città dello Stretto.
De Luca batte cassa, nel dettaglio, per le attività di ricerca idrica e la realizzazione delle opere di approvvigionamento idrico di Messina per 20 milioni di euro, e poi per bonificare e valorizzare l’area ex Sanderson ricadente nel territorio sempre di Messina per 25 milioni di euro.
Ed inoltre De Luca sollecita lo stanziamento di fondi per la realizzazione degli interventi finalizzati al risanamento delle aree degradate di Messina, previsti dalla legge regionale n.10 del 6 luglio 1990 (e successive modifiche ed integrazioni). Si parla qui di 40 milioni che per il primo cittadino spettano all’ente di Palazzo Zanca. Complessivamente reclama, pertanto, 85 milioni di euro nella comunicazione inviata alla presidenza della Regione.
“Tale impegno costituiva un vincolo esplicito anche di natura politica al fine di riprogrammare quanto già previsto dalle deliberazioni di Giunta, precedentemente apprezzate ai fini della previsione di spesa iniziale, a valere della delibera Cipe n.52 del 2017”. Viene anche precisato che sono in corso le progettazioni utili alla definizione degli aspetti tecnici relativi alla ricerca idrica e delle relative opere di approvvigionamento idrico, opere che rappresentano “l’unica soluzione progettuale utile al fine di evitare il ripetersi della crisi idrica che ha interessato Messina nel 2015”.
De Luca ha, inoltre, comunicato che “a stretto giro verrà convocata l’Esa, proprietaria del sito Sanderson, ai fini della caratterizzazione e bonifica dell’area dell’ex stabilimento che rappresenta una vera e propria bomba ecologica per l’elevata presenza di fibra amianto in posizione limitrofa ad abitazioni e scuole nella parte Sud della Città di Messina”.
Viene infine ribadito che per effetto di un’apposita ordinanza sindacale “si prevede lo sgombero completo delle aree degradate della Città di Messina su cui insistono le baracche, ed è stato già avviato il percorso di istituzione dell’Agenzia comunale per il risanamento e la riqualificazione urbana di Messina, che sarà beneficiaria di risorse che rappresentano un fondamentale sostegno all’azione intrapresa da questa Amministrazione per la riqualificazione delle aree degradate che affligge la Città di Messina da ormai 100 anni“.