Non esistono labirinti dai quali non si esce. E non è un caso che il progetto che ha visto protagonisti “30 piccoli-giganti”, adolescenti con fragilità e che ha usato il cinema come strumento, terapia e palcoscenico, si chiama “Il Filo di Arianna” (qui)
Un percorso iniziato in estate per arrivare a dicembre con 7 film realizzati grazie all’impegno dei ragazzi del progetto e di uno staff dedicato, 100 ore di girato, oltre 2 ore di montato. In totale 70 persone coinvolte: psicologhe, fotografe, attori, attrici, tecnici di ripresa, famiglie, tutori, educatori, autisti, operatori delle comunità. I protagonisti sono stati loro, i 30 adolescenti e pre adolescenti con disagio, che il Dismed (associazione per le disabilità del Mediterraneo) ha coinvolto nel progetto “Il filo di Arianna 2022” grazie anche ad un apporto corale di istituzioni e sponsor privati che per la prima volta, invece di “parlare di loro” hanno deciso di “parlare con loro e ascoltarli”. E’ stato un corso di cinema, grazie al progetto coordinato e diretto dal regista Massimo Guglielmi e dalla neuropsichiatra Antonella Gagliano, che nell’incontro con i ragazzi ha mirato soprattutto a stimolarli, a spronarli a raccontare un’esperienza di vita ed a rielaborarla con linguaggio e tecniche cinematografiche.
Il risultato sono 7 film straordinari che saranno proiettati in anteprima venerdì 16 dicembre al Palacultura alle 17.30 e che hanno visto i 30 ragazzi protagonisti come attori, sceneggiatori, fotografi, tecnici di scena, costumisti, aiuto registi, operatori di ripresa. Mai spettatori. Gli spettatori, semmai, siamo noi adulti. (qui il link dei 30 adolescenti)
Oltre una ventina i luoghi utilizzati per le 4 settimane di ripresa trascorse sotto la guida del regista Guglielmi e dell’attore Carmelo Bacchetta.
“Ho tanti ringraziamenti da fare, ma soprattutto devo ringraziare i ragazzi con i quali abbiamo portato avanti questo percorso- ha spiegato il presidente del Centro Dismed Ets Filippo Livio-Un giorno uno di loro mi ha detto: voi parlate sempre di noi, parlate, parlate. Ma non parlate mai CON NOI. Invece quest’esperienza ci ha consentito di ascoltarli e parlare con loro. Le storie dei film sono scelte dai racconti che loro hanno scritto e insieme le abbiamo trasferite in linguaggio cinematografico. C’è chi ha fatto l’attore, chi il tecnico, chi ha acquisito esperienze, chi si è avvicinato a un mondo che lo aveva sempre affascinato. I risultati sono stati straordinari anche sul piano terapeutico”.
L’iniziativa ha visto il supporto delle istituzioni, come il Comune e la Città Metropolitana di Messina, l’assessorato regionale alla Sanità, l’Ente Teatro Vittorio Emanuele, l’Atm, l’Inps. A sposare il progetto è stata anche la società Caronte & Tourist. I film sono stati girati in luoghi storici, dal teatro di Tindari agli scavi di Giardini Naxos, ma anche in posti magici, lo Stretto di Messina, il Castello di Milazzo e ancora il Museo.
“Abbiamo chiamato il progetto il Filo di Arianna per ricordare che non esistono labirinti dai quali non si esce- ha commentato la neuropsichiatra Antonella Gagliano– Un progetto importante a maggior ragione in questo periodo storico che ha visto i giovani sempre più isolati. Oggi il 25% dei ragazzi ha problemi psicologici. Servono non soltanto risorse ma anche percorsi che puntino a creare situazioni in cui si recupera lo stare insieme. Il cinema è terapia. E questo progetto ha aiutato tantissimo anche per l’autostima degli adolescenti coinvolti”.
Il ringraziamento è andato alle famiglie che hanno dato ogni forma di disponibilità e supporto, ma anche agli staff di educatori. A sposare il progetto, come detto, la Caronte & Tourist: “Messina ha dato tanto al cinema- ha spiegato Vincenzo Franza- e noi come gruppo imprenditoriale siamo sempre al fianco dei messinesi che s’impegnano in questo campo. Il progetto del Dismed ci ha convinto soprattutto perché mostra un punto diverso dal solito e oggi i punti di vista diversi sono rari come mosche bianche. E’ stata una grande gioia poter sostenere questo progetto”.
I film saranno proiettati in anteprima al Palacultura, ma nel frattempo è stato diffuso il trailer e un promo con i 30 piccoli-giganti, come li ha definiti il regista Massimo Guglielmi che è già alla terza edizione del laboratorio di filmaking destinato agli adolescenti con disagio.
“Questa è stata la prima volta che abbiamo davvero passato la mano a loro, ai ragazzi- ha spiegato Guglielmi-Sono stati loro a svelarci come fare, ci hanno indicato i temi, i problemi che più ritenevano importanti. Io li definisco piccoli-giganti, perché ci hanno insegnato tanto e sono certo che nel guardare i film il pubblico esca dalla sala con il cuore pieno di emozioni”.
E sono proprio le emozioni quelle che hanno contraddistinto le 4 settimane del progetto, con i ragazzi che, ognuno in un ruolo diverso, sono cresciuti professionalmente, hanno superato ostacoli interiori e guardato orizzonti nuovi.
“Noi ci siamo sentiti tutti diversamente recettivi-ha concluso Enzo Farruggio, direttore del Dismed-E’ stato importante fare le cose sul campo, abbiamo realizzato percorsi di terapia e d’inclusione reali. I medici di solito dicono al paziente cosa deve fare. Noi invece abbiamo ascoltato e sono stati loro a dirci in quale direzione dovevamo andare”.