Un’isola pedonale a singhiozzo, timida, influenzata dagli umori di una piccola parte della città. Così dopo una serie di proroghe che dall’8 dicembre hanno allungato la “vita” dell’isola pedonale nel viale San Martino dapprima fino a Pasqua e poi fino a settembre, arriva la retromarcia. La giunta Basile firma una delibera che riduce l’isola pedonale che già interessa una sola parte del viale S. Martino (quella da via Santa Cecilia fino a Piazza Cairoli) ai soli week end. Dall’ 8 giugno e fino al 30 dello stesso mese l’isola sarà tale solo nei week end. E pensare che il sindaco Basile e gli assessori con le proroghe dei mesi scorsi avevano annunciato che l’obiettivo finale era quello di renderla permanente come avviene in tutte le città italiane e del Paese. Ma le proteste di una parte dei commercianti della zona interessata (non di tutti per la verità) evidentemente hanno spinto Basile a cambiare idea.
Così ieri pomeriggio l’isola è stata dimezzata anche nel tempo. Nel provvedimento, presentato dal vicesindaco e assessore alla Mobilità Salvatore Mondello la squadra del sindaco Federico Basile, si evidenzia ancora una volta l’importanza dell’isola pedonale nel centro città quale strumento di tutela e valorizzazione dei beni architettonici e volano di sviluppo commerciale. Nonostante ciò la delibera sembra essere un inizio di resa.
“L’importante è avere ben chiaro l’obiettivo da raggiungere – osserva l’Amministrazione – e mantenere un approccio empirico che, basato sull’osservazione dei dati, ci permette di procedere per aggiustamenti tenendo conto della risposta degli operatori e dei cittadini e delle eventuali criticità segnalate. Quest’ultimo provvedimento rappresenta quindi un’ulteriore tipologia di area pedonale sperimentale, riferita alla giornate di sabato e domenica. Misure di questo tipo devono contemperare esigenze diverse come quelle dei residenti, a quelle dei commercianti e dei lavoratori, a quelle dei turisti, comprendere diverse variabili quali, i servizi, una piena informazione sugli stessi, incrociare perimetri spaziali e fasce orarie, nonché la modifica delle abitudini della comunità cittadina. Pertanto, per realizzare un perfetto equilibrio tra elementi differenti e giungere alla piena realizzazione del nostro obiettivo, condiviso e condivisibile, di riorganizzazione urbana e di Città a misura d’uomo sarà testato questo nuovo aggiustamento progressivo per arrivare alla soluzione ottimale”.
La delusione, tra quanti speravano che dopo decenni di dibattito finalmente anche Messina potesse adeguarsi ai minimi standard di civiltà, è tanta anche perché l’impressione è che questo provvedimento diventerà definitivo. Peraltro la retromarcia, che di fatto aprirà la strada (per dirla in termini di mobilità) alle consuete auto in sosta vietata e in doppia fila, avviene in un momento in cui a Palazzo Zanca si registra una crisi politica, con la fine della maggioranza bulgara in Consiglio comunale, divorzi e alleanze finite che lasciano presagire mesi difficili.