E’ stata l’edizione della rinascita, quella dell’orgoglio e della voglia di rialzarsi dopo due anni di pandemia che hanno messo in ginocchio la città. Un oceano di fedeli ha invaso le strade, le piazze, per suggellare quel patto tra Messina e Maria, la Madonna dell’Assunta, un legame inscindibile che è tornato in tutta la sua intensità dopo gli anni del lockdown, delle ferite che il covid e la crisi economica hanno lasciato.
Messina si è affidata alla Madonna, nel giorno della Vara, con la semplicità e la gioia di un amore ritrovato.
A migliaia hanno seguito la caratteristica processione della Vara, che per la prima volta ha avuto il palcoscenico in Rai con un servizio durante la trasmissione “A sua immagine” ed ha avuto il patrocinio del Ministero della cultura ed infine anche l’emissione di un francobollo speciale.
Ma per tutta la città quella di ieri è stata la festa del ritorno alla normalità ed alla speranza, termine usato dall’arcivescovo Giovanni Accolla all’arrivo della processione a Piazza Duomo, nel momento in cui ha dato la benedizione alla città. Quel grido, Viva Maria, ha ricordato l’arcivescovo è “un’invocazione che si fa speranza guardando colei che è madre ed è espressione della tenerezza di Dio”.
E proprio a proposito delle donne e delle madri ha aggiunto “che Messina possa rinascere da loro. Diamo senso ed importanza alla famiglia: ci si educa alla tenerezza, con l’amore e non con la forza. Maria è modello in questo, ci ha indicato il cammino e la meta. Se ci attenzioniamo su questi aspetti, la nostra società può ricominciare con gioia e con forza”.
Un fiume di folla ha seguito al grido di Viva Maria la Vara da Piazza Castronovo fino a Piazza Duomo, con l’emozione che ha raggiunto il picco durante la caratteristica “girata” in via I Settembre, e nelle fermate davanti alla prefettura prima e davanti alla stele della Madonnina del porto poi. In serata i fuochi d’artificio.
E’ stata, così come d’auspicio per l’amministrazione Basile e per l’instancabile assessore Enzo Caruso la Vara della rinascita. Messina orgogliosa, protagonista che diventa comunità ed è pronta a ripartire.