Alla fine, almeno per il momento, il peggio è stato scongiurato ed è stato ottenuto un rinvio. Ma la crititicà della povertà abitativa resta, nonostante i continui allarmi dell’Unione Inquilini di Messina per quello che hanno definito uno tsunami sociale.
La storia dei singoli casi è sempre la stessa: disoccupazione/riduzione reddituale, disagio psico-fisico, morosità ed infine sfratto. Questo è quello che succede oggi in diverse aree del messinese, dove le reti parentali sono deboli e il welfare abitativo è totalmente inesistente; l’autorità giudiziaria intanto agisce per garantire il diritto alla proprietà e procede inesorabile con l’esecuzione degli sfratti servendosi, laddove servisse, della Forza Pubblica.
Così gli sfratti in un territorio povero come quello messinese si susseguono. Il 23 marzo a Larderia l’Unione Inquilini è intervenuta in occasione di un accesso dell’autorità presso l’abitazione di una famiglia in condizione di morosità incolpevole. La controparte ha concesso un perentorio rinvio di i tredici giorni a patto che si trovasse subito una soluzione alternativa per la famiglia vittima del provvedimento di sfratto. Ieri è stato ottenuto un ulteriore rinvio per consentire materialmente alla famiglia di affrontare la difficile e costosa trafila legata al trasloco.
“Ancora una volta i cittadini si ritrovano pressocché soli dentro una crisi abitativa nera che sta permeando soprattutto il tessuto più fragile della nostra società e determinando un prevedibile picco di sfratti e di sgomberi- si legge in una nota dell’Unione Inquilini-Centinaia di famiglie saranno in ginocchio lambendo rischiosamente i margini dell’esclusione sociale”
Il 31 Marzo a Castanea un altro intervento per uno sfratto per finita locazione ai danni di una signora rimasta sola, da anni, con la figlia e gli animali domestici. L’Unione Inquilini ha ottenuto un rinvio dell’esecuzione dello sfratto al 20 giugno prossimo: in tal modo la figlia potrà completare, senza particolari scossoni, l’anno scolastico con i compagni di sempre.
“Per queste ed altre famiglie lo sfratto sarà comunque inevitabile- conclude l’Unione Inquilini-Dove sono quelle misure che servono ad aggredire a monte il nodo della sofferenza abitativa o a mitigarne gli effetti devastanti? Le Istituzioni, la Giunta Comunale, assisteranno come spettatori a questo disastro o intendono finalmente prendersi cura dei propri cittadini e preservarli da questo tsunami?“