Le urne europee hanno consegnato un quadro in cui al di là del fatto che De Luca resta il primo partito a Messina e provincia la discesa (netta) rispetto alle “praterie” del 2022 (QUI) ed i rapporti di forza tra ScN e le coalizioni di centro destra e centro sinistra sono cambiati. Lo stesso leader ha staccato la spina per due settimane e oltre alla consapevolezza di aver fallito il salto nazionale con poco più dell’1%, sapendo ben leggere i numeri ha avviato anche la riflessione sul da farsi. Nel frattempo in città è proprio il Pd, dapprima con Armando Hyerace e poi con l’ex deputata nazionale Maria Flavia Timbro (e candidata alle Europee con un ottimo risultato) a mandare i primi forti segnali che il vento è cambiato.
“Il recente dato delle elezioni europee traccia, finalmente, un nuovo assetto degli equilibri politici in città –spiega Maria Flavia Timbro – Il Partito Democratico registra un incremento di consenso importante che fa ben sperare e va tradotto in una rinnovata responsabilità del partito, che deve ancor di più essere presente fra la gente – impegnandosi a rappresentarne bisogni ed aspettative – dichiara Timbro – La risposta delle urne, ad una lettura più attenta, ci dice che non è più il tempo di illusionisti e urlatori della politica e che il PD è chiamato ad assumere un ruolo forte, serio, identitario di opposizione all’amministrazione locale, ponendosi come l’unica alternativa possibile. Assumiamo un impegno con i cittadini messinesi: basta con la propaganda, ora serve la politica”.
Il dato emerso dalle urne dimostra, come evidenzia Maria Flavia Timbro il crollo dei consensi del sindaco di Taormina (peraltro anche nella perla dello Jonio conquistata un anno fa) e che, al netto della sua affermazione personale passa dal 24% conseguito alle elezioni regionali del 2022 al 7% di queste ultime elezioni europee. Di fatto proprio questo risultato mette in discussione anche la strategia di De Luca rispetto alla sua candidatura alla guida della coalizione di centro sinistra come perseguita dal 2022 ad oggi (QUI)
“Ha subito un vero e proprio arresto su base regionale e si è mostrato inesistente su base nazionale – prosegue Timbro – Nonostante la “poderosa macchina da guerra elettorale”, costruita negli ultimi anni di amministrazione e nonostante la sua, ancora imponente, presenza elettorale nella zona ionica messinese, De Luca subisce un pesante ridimensionamento dal suo stesso elettorato, probabilmente stanco di metodi e toni che contribuiscono ad allontanare i cittadini dal voto.Di fronte ad una città minacciata dall’ombra della costruzione del Ponte, stremata dal razionamento dell’acqua pubblica, la risposta non può che essere una politica sobria, seria e attenta, che sia in grado di dare risposte concrete alla popolazione. Questo è il ruolo che spetta oggi al Partito Democratico”.
A urne chiuse anche Armando Hyerace (coordinamento provinciale Pd) aveva fatto alcune riflessione sull’esito delle europee.
“Il risultato conseguito a Messina è fortemente positivo ed incoraggiante per il futuro. Anche a Messina, quindi, il Partito Democratico può e deve diventare il perno per costruire un’alternativa possibile alla destra, ma anche al movimento di Cateno De Luca. De Luca è, ormai, un fenomeno marginale e prettamente locale, doppiato in Sicilia da M5S e PD, e quinta forza politica nell’Isola. Questo lo segnalo solo perché, qualche giorno fa, era stato lo stesso De Luca a dichiarare che se fosse arrivato dietro PD e M5S si sarebbe messo da parte e sarebbe tornato a Fiumedinisi: tutti, quindi, ci auguriamo che sia uomo di parola.In ogni caso, il suo movimento è il primo partito in provincia e in città, seppur il risultato che De Luca si aspettava a Messina è ben lontano dai 60.000 voti attesi (QUI) Si tratta però di un risultato per la stragrande maggioranza determinato da un voto strutturato e ben organizzato: ricordo che fu lui stesso, un mese fa, a “sollecitare” l’impegno di assessori e componenti dei c.d.a. delle partecipate alla ricerca del consenso, pretendendone addirittura le dimissioni in bianco e minacciando “tagliate di teste” se non si fossero impegnati a dovere. Nelle prossime settimane, quindi, dobbiamo essere ancora più decisi e motivati nel proseguire questo percorso di crescita sui territori, per tornare ad essere un punto di riferimento radicato, credibile e coerente per la comunità”.
A replicare è la coordinatrice provinciale di Sud chiama Nord Melangela Scolaro che definisci l’analisi del voto della Timbro illogica e che non tiene conto né del dato oggettivo numerico ne’ nella totale diversa diversa natura delle due competizioni elettorali, ovvero quella regionale e quella europea (ndr. In realtà è stato lo stesso De Luca, durante la campagna elettorale a prendere come punto di riferimento i dati del 2022).
“I dati oggettivi e numerici, infatti, ci dicono che la lista di Cateno De Luca, nonostante il totale oscuramento sui media, l’assillante bombardamento mediatico esclusivamente concentrato su Meloni, Tajani, Salvini, Schlein, Conte, Renzi e Calenda è il primo partito della Provincia di Messina con il 21,71% dei voti, laddove il PD è invece il quarto partito della Provincia, con il 12,16%. Nonostante l’indiscutibile vantaggio derivante dalla copertura mediatica di cui il PD ha goduto, contrariamente alla lista Libertà, questo non è stato sufficiente a colmare il netto distacco da De Luca né a dimostrare un significativo indice di gradimento della Provincia nei confronti del PD. Il Pd dovrebbe piuttosto riflettere sul dato della provincia di Messina, dove evidentemente ha dei rappresentanti che hanno abbassato la condivisione da parte degli elettori. Vogliamo poi sottolineare un altro dato. Cateno De Luca in Sicilia ha battuto Elly Schlein, anche in termini di gradimento è sicuramente il leader che ha avuto più voti di tutti gli altri in rapporto ai voti di lista conseguiti. Il dato è particolarmente solido anche perché i cittadini hanno ovunque e con ampi margini promosso le amministrazioni a marchio Sud Chiama Nord. A Messina, per esempio, la lista di Cateno De Luca è la più votata con il 29,10% a fronte del 13, 76% del partito democratico. Ed essere promossi, in modo assoluto, senza fraintendimenti, con un grande margine di scarto rispetto ai partiti con proiezione, (e protezione) nazionale dai propri concittadini, proprio lì dove ci si mette alla prova amministrando, è certamente la più grande soddisfazione per Cateno De Luca e la sua squadra di Sindaci e amministratori”.