La Federazione italiana dei cattolici universitari di Messina, riprende il suo percorso dopo lo stop forzato causato della pandemia.
L’organizzazione si propone di formare i giovani universitari secondo principi cristiani, attraverso la cultura, l’impegno sociale e la spiritualità, contribuendo alla crescita integrale dei suoi membri, stimolando un impegno responsabile sia a livello ecclesiale che civile, con una particolare attenzione al dialogo tra fede e cultura.
Una storia, quella della FUCI, che ha radici ben lontane nel tempo, la nascita risale al 1897, e che ha accolto al suo interno grandi della politica nazionale tra i più noti Aldo Moro e Giulio Andreotti.
“Siamo studenti ispirati ai valori cattolici che fondono cultura, fede ed esercizio del pensiero critico“, spiega Linda Cianci, neo Presidente della FUCI di Messina, aggiungendo che “l‘intento adesso è quello di coinvolgere sempre più colleghi da tutti i corsi di laurea dell’ateneo“.
“I nostri obiettivi – specifica – sono principalmente due: il primo creare unità nella diversità delle idee, stimolare il dibattito culturale ed etico all’interno del nostro ateneo, dare spazio e possibilità a tutti gli studenti e studentesse di esercitare il loro pensiero critico e condividere le loro opinioni, contribuendo insieme ad una crescita personale condivisa piena, che unisca studio e responsabilità con l’impegno etico e cultuale. Il secondo obiettivo è di carattere religioso: formarci anche spiritualmente per imparare a guardare al presente e al futuro con sguardo lucido e di speranza generata dalla fede. Creare degli spazi di confronto di ‘gratitudine e silenzio’, perché è da lì che impariamo a conoscere noi stessi e gli altri, l’umiltà dell’ascolto ed il rispetto reciproco“.