Come il tradizionale incipit potremmo dire “quella sera in osteria c’erano un grillino, un Pd e un deluchiano” (anzi, tanti di tutte e tre le forze politiche). E c’era anche Gianfranco Miccichè. I risultati della cena del 5 dicembre si stanno vedendo in queste ore con due pesantissimi comunicati firmati dalla “triade” che ha fatto quadrato in modo compatto sulla Finanziaria, al punto da irritare (è un eufemismo) l’assessore regionale al bilancio Marco Falcone. Uniti si vince o quantomeno si mette a dura prova la maggioranza Schifani, come ha dimostrato quanto accaduto in Commissione proprio sul bilancio.
QUELLA SERA A CENA
Metti una sera a cena, a Palermo, i deputati M5S-Pd-ScN per “intavolare” le mosse di un’opposizione costruttiva ma senza sconti e che anzi può approfittare di cali di tensioni e frizioni nella maggioranza che spesso è litigiosa. Si può fare e si fa e da quel momento oltre ai singoli comunicati delle tre forze politiche ci sono quelli congiunti che scandiscono il percorso.
I COMMENSALI
Cerimoniere della serata è stato il deputato questore Nello Di Pasquale, riuniti intorno al tavolo c’erano i tre capigruppo Antonio De Luca (M5S) Michele Catanzaro (Pd) Matteo Sciotto (ScN), e poi Nuccio Di Paola, Calogero Leanza, Ismaele La Vardera (che ha scattato il selfie), Antonello Cracolici, Fabio Venezia, Pippo Lombardo, il coordinatore di Sud chiama Nord Danilo Lo Giudice, Alessandro De Leo. Assente nel corpo ma presente con lo spirito Cateno De Luca (che non ha mai nascosto le sue ambizioni di candidato alla presidenza della Regione per il post Schifani).
UNITI ORA POI SI VEDRA’
Come dichiarato dai deputati Pd e 5Stelle è ancora prematuro pensare alle Regionali del 2027 (QUI) anche perché nel mezzo ci sono le Europee (alle quali ognuno corre da solo) e con ogni probabilità anche le Provinciali, per non dire che ci sono ancora angoli da smussare rispetto alle invettive che De Luca ha lanciato in questi anni contro dem e 5stelle di ogni ordine e grado. Ma la politica è l’arte della composizione e della mediazione lo sanno bene i protagonisti, soprattutto i più “maturi” della cena in osteria. Ah, c’era anche Gianfranco Miccichè che sta a guardare in una via di mezzo tra la finestra e la riva del fiume. La parola d’ordine di quella cena è: passo per passo. Adesso si va insieme poi si vedrà strada facendo e urne vedendo.
L’AFFONDO DELLA TRIADE
L’ultimo comunicato, firmato ieri dai tre capigruppo è chiarissimo. “L’assessore Marco Falcone sembra l’ultimo giapponese nella giungla che non si era reso conto che la guerra ormai era finita da tempo. Dopo le sberle che ha preso in commissione bilancio per la sua supponenza ed arroganza ora ci ritenta cercando di distrarre l’attenzione sulla legge di stabilità, che in commissione bilancio le opposizioni hanno radicalmente modificato con l’eliminazione di ben dieci articoli su quaranta perché irricevibili e con la modifica di ben venti articoli perché scritti con i piedi e senza alcun senso logico”. Lo scontro è sui tempi della discussione sulla Finanziaria che la giunta vorrebbe finire entro il 31 dicembre.
Tema del contendere i fondi extra regionali e quelli del Fondo di sviluppo e coesione finiti al centro del dibattito a proposito del Ponte e sui quali Pd-M5S-ScN chiedono se ne discuta in Assemblea adesso e non dopo. L’assessore Falcone tiene duro ma il trio affonda il colpo sulla revoca delle delega della programmazione dei fondi che Schifani ha avocato a sé.
“Eppure avevamo già espresso solidarietà a Falcone per essere stato declassato da Schifani ad una sorta di ragioniere dopo aver subito la revoca delle deleghe alla programmazione ed ai fondi extra regionali. Con questo comportamento il ‘ragioniere’ Falcone rischia di superare il ragionier Fantozzi per la sua comica inconcludenza. Grazie alla serietà delle opposizioni, la legge di stabilità non è rimasta paralizzata in commissione bilancio nonostante nelle commissioni di merito si sia agito a colpi di forzature regolamentari da parte della maggioranza. Ma come accade spesso nella vita l’ingratitudine umana è più grande della misericordia di Dio. Adesso basta! Chiediamo al presidente del Parlamento siciliano, Galvagno, di intervenire sull’assessore Falcone che rischia, con la sua ansia da prestazione per la sua candidatura alle prossime elezioni europee, di avvelenare i lavori d’aula procrastinando l’approvazione della legge di stabilità a fine gennaio”.
COME SI CUCINA LA “GHIOTTA”
La cena del 5 dicembre di fatto è servita a preparare il menù dei prossimi mesi, comprensivo di accurato studio della ricetta della ghiotta che Cateno De Luca spera sia nella versione messinese, ma deve vedersela con gli altri siciliani, perché con la ghiotta, così come con l’arancino/a non si scherza.