“La macchina del fango continua senza sosta nel tentativo di delegittimare la volontà popolare che chiede il cambiamento. Comprendo che non sia stato semplice bere l’amaro calice della sconfitta, ma ritengo che Pd, così come il M5S debbano far pace con se stessi e andare avanti”. Cosi il sindaco di Messina, Cateno De Luca, replica alle accuse di uso della carica istituzionale per scopi privati.
“Le accuse a me rivolte in chiusura di campagna elettorale – continua il sindaco – sono frutto della paura. Del M5S perché il castello di sabbia su cui hanno costruito il loro consenso si sta sgretolando. Per Saitta perché senza un nemico da combattere, sprofonderebbe nell’oblio dell’anonimato a cui è stato relegato dopo la pesante sconfitta elettorale”.
“Mi sono fatto promotore – sottolinea De Luca – di un malessere delle ex Province che adesso porterò a Roma e mi si attacca. Con il Risanamento chiediamo i poteri speciali per ridare dignità agli sbaraccati, e mi si attacca. Dopo sette anni inauguro una piscina comunale che era meta di degrado e mi si attacca. Vergognatevi”.
“Sarebbe più comodo – conclude il primo cittadino – amministrare come chi mi ha preceduto, vivendo di rendita per essere immune da critiche, ma non fa per me. La mia ricetta di buon governo che è valida per Messina così come per la Regione prevede una sola via: rivendicare ciò che ci appartiene per camminare con le nostre gambe. Dimostrare con forza che non siamo più disposti a prestare il fianco a umilianti compromessi che altri hanno sottoscritto in cambio delle briciole. Voglio ricordare loro che io sono sempre stato eletto e mai designato da lobby. Forte dell’autorevolezza che proviene dal ‘Popolo Sovrano’ chiedo dunque che tacciano per sempre su certi argomenti”.