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“Salvini dice prima gli italiani quando si parla di immigrati e prima gli immigrati quando si parla di reddito di cittadinanza. Mi sono confuso, chi è migliore? Quelli che sono già qui e non lavorano o quelli che vengono da fuori con le braccia ferite da armi da fuoco. Me lo deve spiegare Salvini: è meglio il nero ferito o quello disoccupato? Per questo governo è meglio il nero disoccupato“. Gianfranco Micciché attacca ancora il governo nazionale e lo fa senza mezze misure. Il commissario di Forza Italia in Sicilia punta il dito contro Salvini sul tema dei migranti e contro il Movimento 5 Stelle sul reddito di cittadinanza, rilanciando la propria immagine di politico siciliano che guarda a Roma, proposta che era stata ‘messa in ombra’ in questi giorni da Leoluca Orlando.
Ma non sono i soli argomenti che il Presidente dell’Ars ha voluto trattare con i giornalisti dopo avere introdotto il convegno sulla massoneria, alla presenza del Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia Stefano Bisi. Altra questione all’ordine del giorno è il percorso della finanziaria e la necessità di arrivare all’approvazione prima di fine gennaio, data in cui scade l’esercizio provvisorio approvato dall’Ars: “La finanziaria non è per niente ferma – ha detto Micciché – Gli otto giorni previsti dal regolamento per l’esame della commissione Bilancio finiscono venerdì, quindi io credo che venerdì mi sarà consegnata la legge e andrò in aula per incardinarla. Poi darò il tempo per gli emendamenti e dalla settimana successiva la cominceremo a discutere. Fermo non c’è niente, abbiamo lavorato anche a Natale“.
Poi, come dicevamo, una punzecchiatura ai Cinquestelle sul reddito di cittadinanza: erano stai i pentastellati a sollevare dubbi sulla celerità dei lavori in Aula: “Credo che tra quello che lavoriamo noi in questa Assemblea e i 780 euro da dare a chi non lavora c’è una bellissima differenza. Sono molto pentito che guadagniamo così poco – ha concluso – Rispetto ai 780 euro per chi non lavora, dovremmo guadagnare dieci volte di più“.