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Miccichè e il rimpasto: “Lega all’Agricoltura? A Forza Italia vadano 4 assessorati importanti”

martedì 12 Maggio 2020
Gianfranco Miccichè
Gianfranco Miccichè

Si iniziano a scaldare gli animi in merito alla riunione di maggioranza del centrodestra che dovrà decidere la nuova scacchiera della Giunta Musumeci. Il presidente dell’Ars Gianfranco Miccichè, con il suo ruolo di coordinatore regionale di Forza Italia, è già pronto per fare le proprie mosse e portare il match a casa attraverso il numero non esiguo dei suoi deputati regionali e forte del lavoro da equilibrista, che ha tenuto insieme a Palazzo dei Normanni una maggioranza molto spesso esigua.

La certezza massima di questo incontro è che bisogna fare spazio in Giunta ai nuovi arrivati a sala d’Ercole, ovvero la Lega Salvini Premier, con i suoi 3 deputati regionali, ma che è anche la prima forza politica del Paese e che in occasione delle scorse europee è stato il partito più votato del centrodestra in Sicilia.

Una riunione, quella odierna, che non è affatto detto che possa essere risolutiva, perché potrebbe solamente costituire un primo momento di confronto per tastare il polso delle varie forze politiche.

Miccichè fa una somma di ciò che ad oggi è in mano al suo partito e se è vero – come recita un vecchio detto – che l’acqua è poca e la papera non galleggia, ricorda il ruolo svolto fino ad ora da Forza Italia: “Abbiamo aiutato il governo Musumeci e continueremo a farlo”. Ci tiene però a mostrare i muscoli e presenta il conto al presidente della Regione, a cui lancia un chiaro messaggio politico: “Chiederò l’assessorato alla Sanità e all’Agricoltura e mi diranno di no. Però a questo punto gli altri 4 me li scelgo io”, afferma a ilSicilia.it.

E, per essere ancora più chiaro, aggiunge: “L’assessorato al Bilancio è occupato da una persona che non ci è molto amica (il riferimento è chiaramente a Gaetano Armao, ndr), gli Enti locali non servono assolutamente a niente. Di fatto, abbiamo le Infrastrutture e possiamo ottenere i beni culturali, ma se le cose stanno così dirò quali altri due assessorati voglio, altrimenti è chiaro che da parte mia ci sarà una resistenza, perché altrimenti noi non potremmo fare politica”.

Poi precisa che “Il presidente Musumeci può fare quello che vuole ma non credo che vorrà non accontentare il partito più importante della coalizione. I lavori della Finanziaria sono la prova della nostra lealtà: Forza Italia non ha presentato un solo un emendamento dopo che lo stesso presidente aveva chiesto di non farli. Mi sembra che Forza Italia tutto l’aiuto che poteva dare lo ha dato. E’ chiaro che se gli aiuti devono essere unilaterali non andiamo d’accordo”. In pratica, Miccichè dice chiaramente che l’ingresso della Lega in Giunta non può gravare soltanto sulle spalle di Forza Italia e lancia una stoccata anche all’Udc e agli altri alleati di centro: “Sarebbe inutile fare una riunione di maggioranza se dovessimo discutere dell’assessorato ai Beni culturali, visto che l’assessorato all’Agricoltura lo vuole la Lega. A me fa piacere che l’Udc in Sicilia è convinta di confermare tutti i suoi assessorati, ma allora io domani mattina faccio una nota stampa dove confermo i miei e dico che l’assessorato all’Agricoltura non si tocca”.

Dopo aver assestato qualche colpo come un boxer, rilassa le tensioni muscolari, ma spiega ulteriormente il proprio ragionamento politico: “A me del rimpasto non frega nulla. Io non ho nessuna necessità di fare un rimpasto. Mi può andare bene continuare così. Se si danno i beni culturali alla Lega io sono felicissimo, ma se per far entrare la Lega in Giunta si chiede un sacrificio da parte della maggioranza, allora si devono prendere delle decisioni più serie da parte di tutti i partiti che compongono il governo. Ripeto, Musumeci è il presidente della Regione, può fare quello che vuole. Io credo però che sia più giusto trovare una situazione di equilibrio, perché ci sono gruppi parlamentari che hanno 5 deputati, 3 assessori, un presidente di commissione e un vice presidente dell’Ars, voglio dire che fra poco le nomine sono più dei deputati. Ogni riferimento di Miccichè al gruppo dei Popolari e Autonomisti che esprime ben tre assessori con Lagalla, Cordaro e Scavone non sembra per niente casuale: “Il tutto – chiosa il capo di Forza Italia – mentre noi siamo in undici in Ars e continueremo ad aumentare e quindi non possiamo certo accontentarci”.

Infine, conclude, ricordando al governatore gli accordi sotto cui è nata la giunta regionale all’indomani delle elezioni del novembre 2017:La Lega è giusto che voglia l’assessorato all’Agricoltura, ma anche noi allora potevamo pretendere l’assessorato alla Sanità. Due anni e mezzo fa, però, il presidente Musumeci ci ha detto che avrebbe gradito un contatto diretto attraverso un suo uomo proprio in quell’assessorato e noi abbiamo accolto le sue aspettative. E’ giusto che questo ragionamento oggi lo facciano tutti”.

Insomma, una partita molto aperta, che Miccichè lascia intendere che potrebbe chiudersi solo qualora a Forza Italia vadano assessorati importanti, rimescolando le attuali deleghe e magari rivendicandone alcune attualmente assegnate ad assessori Udc o autonomisti. Forze politiche, queste, che però non sembrano voler cedere facilmente i posti ricoperti in giunta. Per il presidente Musumeci un’intricata matassa per nulla facile da sciogliere.

 

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