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Micciché, ossessione antisovranista: “Fronte comune contro i populisti anche senza simboli” | Video intervista

mercoledì 19 Dicembre 2018

 

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Sono pericolosi“: se a Natale sono tutti più buoni, certamente Gianfranco Micciché non ha intenzione di spendere parole di miele nei confronti di Lega e Movimento 5 Stelle. Il Presidente dell’Ars rilancia l’idea di un fronte antipopulista, in particolare in Sicilia, dove, dice Micciché “a differenza di Berlusconi, che al Nord non ha alternative all’alleanza con la Lega, io qui ce l’ho. Il bene a cui devo pensare è quello dei siciliani. Se fai una promessa a una fascia sociale la fai a un territorio. Probabilmente per diminuire le tasse al Nord, toglieranno investimenti al Sud. C’è poi un assoluta contrarietà all’integrazione – afferma Micciché – che noi siciliani non possiamo accettare“. Quindi il coordinatore di Forza Italia in Sicilia lancia la proposta, forse ‘figlia‘ della convention di Cefalù con Saverio Romano, Roberto Lagalla e Toto Cordaro: “Possiamo anche discutere di andare oltre i simboli – ha detto Micciché – Io voglio salvare la Sicilia. Forza Italia esiste a prescindere dalla presentazione del simbolo“.

Insomma, distanza siderale da Salvini, critiche al Movimento 5 Stelle sul reddito di cittadinanza: “Non lo faranno, non possono. Lo hanno rinviato a febbraio per avere consenso anche alle Europee“. Un’ossessione antisovranista che lo spinge a corteggiare perfino Leoluca Orlando, avversario storico: “Siamo stati divisi sulla giustizia – ha detto Micciché riferendosi al sindaco di Palermo -, io da garantista e lui da giustizialista. Un tema che oggi è meno all’ordine del giorno. Motivi di contrasto grandi con Luca Orlando non ne ho. Il momento è pericoloso – dice poi riferendosi al governo gialloverde – e io credo che serva mettersi insieme“.

Sulla politica regionale, Micciché ha lanciato una proposta-provocazione su come ovviare al problema dell’assenza di maggioranza nella coalizione di governo: “Probabilmente va fatta qualche modifica a questa legge elettorale, oppure alle regole di funzionamento dell’Ars in modo che si permetta di mantenere la seduta “anche in assenza del numero legale. E ancora sulla legge elettorale: “Nasce con due poli, non tre. In presenza di tre poli va dato un premio di maggioranza. Altrimenti va modificata la regola del numero legale“.

Il presidente dell’Ars ha anche parlato del primo anno di gestione dell’Assemblea e ha sottolineato come si siano risparmiati quattro milioni, mentre un altro milione e mezzo è previsto venga risparmiato nel 2019. Poi ha elogiato il lavoro di Patrizia Monterosso alla Fondazione Federico II: “Quest’anno la fondazione sta ottenendo risultati eccezionale. Il merito, oltre che dei lavoratori, è del direttore Monterosso, che la sta gestendo come se avesse fatto tutta la vita questo lavoro“. E sulle prossime iniziative: “Vorrei che si facesse un anno intero su Ruggero – ha detto, scherzando poi – Federico II deve essere stato un genio del marketing, perché non è stato l’unico a fare cose belle“.  Infine, una piccola parentesi sul ‘tesoretto‘ da destinare al contrasto della povertà: “Ieri abbiamo consegnato 85mila euro a Biagio Conte“. E l’annuncio della disponibilità di altri centomila euro da destinare a strutture simili sia per il 2019 che per il 2020.

 

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