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Migranti, Ars approva all’unanimità legge per l’accoglienza e inclusione

martedì 20 Luglio 2021
Regione Siciliana

Riprendono i lavori parlamentari dell’Assemblea regionale siciliana, presieduta da Gianfranco Miccichè, e dopo una lunga attesa sulla votazione finale della “Legge regionale per l’accoglienza e l’inclusione“, l’iter ha finalmente trovato  la strada dell’approvazione con il consenso politico unanime di Sala d’Ercole.

La legge punta a colmare un vuoto normativo in una regione come la Sicilia che ha sempre mostrato di essere una terra di ospitalità, per motivi geografici, ma non solo, e che quindi, adesso più che mai, necessita di una normativa sull’accoglienza dei migranti regolari limitatamente alla regolamentazione di aspetti che sono di competenza della Regione.

“Con l’approvazione del disegno di legge sull’accoglienza e inclusione l’Ars non ha semplicemente colmato un vuoto normativo che durava da troppi anni, ma ha scritto un’importantissima pagina di civiltà. Sono orgoglioso, sia come siciliano, sia come portavoce del M5S, di aver dato il mio concreto contributo”, ha affermato Nunzio Di Paola, il deputato M5S all’Ars, primo firmatario della legge scritta con il contributo fondamentale della rete di associazioni che formano L’Isola che c’è e dei deputati di tutti i partiti.

La Sicilia – afferma Di Paola – per via della sua storia e della sua collocazione geografica è da sempre un crocevia di popoli e culture diverse e, con la legge approvata quest’oggi, si pone come modello europeo per tutte quelle regioni frontiera che affrontano quotidianamente il fenomeno migratorio. Oggi ha vinto una squadra dove il noi prevale sull’io, nessun solista, ma coralità e condivisione”.

Con questa legge – continua il deputato – diamo ai sindaci gli strumenti adeguati, non lasciandoli più soli, coinvolgendo tutti gli attori istituzionali, sociali e sindacali che sono chiamati, attraverso una programmazione triennale ed annuale, a dare il loro contributo per la gestione ottimale del fenomeno migratorio. Prevediamo interventi concreti per contrastare il fenomeno del caporalato, piaga dei nostri giorni, regolamentiamo la figura del mediatore culturale, centrale nel settore dell’accoglienza e inclusione, e tuteliamo anche da un punto di vista sanitario quei dimoranti che hanno subito violenze e mutilazioni”.

Voglio dedicare l’approvazione di questo disegno di legge – conclude Di Paola – ad Adnan Siddique, nisseno di origine pakistana, che è stato barbaramente ucciso a Caltanissetta nel giugno 2020 perché aveva denunciato la piaga del caporalato. Ringrazio la Rete di associazioni Isola che c’è per il metodo partecipativo utilizzato per il percorso di questa legge”.

La Sicilia si dota di una legge di avanguardia sull’accoglienza e l’inclusione sociale, in quanto per la prima volta l’integrazione viene considerata come elemento fondamentale per il rilancio della coesione sociale. “La legge innalza gli standard qualitativi delle politiche per l’accoglienza con un sistema di welfare locale totalmente ripensato. Sono soddisfatta del risultato raggiunto poiché il tema di questa nuova disciplina normativa ci richiama alla memoria il nostro passato, ed anche il presente, di popolo di migranti e di terra che nei secoli ha sempre saputo accogliere caratterizzandosi per essere crogiuolo di civiltà. Ritengo inoltre che l’Ars abbia dato un segnale importante di unità contro i rigurgiti razziali che sovente coinvolgono anche settori politici. Abbiamo fatto prevalere il rispetto per l’uomo su ogni altro aspetto, considerando come fratello, con pari diritti e dignità, ogni persona che dimori in Sicilia. La legge dà anche una regolamentazione certa per l’assistenza socio-sanitaria agli stranieri, con particolare riguardo alla tutela della maternità”. Lo afferma Eleonora Lo Curto, capogruppo Udc all’Ars.

“Con l’approvazione della legge regionale sull’accoglienza e sull’inclusione la Sicilia compie un passo importante sul terreno del rispetto dei diritti fondamentali di ciascun essere umano: il Partito Democratico è orgoglioso di aver proposto, sostenuto e voluto questa legge fin dall’inizio; questa legge assume un alto valore non solo dal punto di vista normativo, ma anche culturale”,  ha detto il capogruppo PD all’Ars, Giuseppe Lupo.

Si tratta di un pacchetto di norme che, nel pieno rispetto delle competenze statali e sovranazionali, va incontro a diverse esigenze quotidiane dei migranti che giungono in Sicilia e si fermano nella nostra regione, dall’assistenza sanitaria all’istruzione scolastica, dalle politiche abitative. E ancora dall’integrazione sociale all’inclusione lavorativa.

La Regione Siciliana può essere così una cabina di regia per l’accoglienza, avendo funzioni e responsabilità rispetto alla continua situazione di emergenza che ha a che fare con i continui sbarchi. Frutto di un importante lavoro di partecipazione, il disegno di legge ha iniziato il proprio iter in Commissione legislativa Affari istituzionali di Palazzo dei Normanni. Al progetto hanno preso parte deputati di diverse correnti politiche del Parlamento siciliano, con il supporto di associazioni ed enti del terzo settore e con il coordinamento della rete ‘L’isola che c’è’, dalla quale è scaturita la proposta di scrivere un passaggio storico per la Sicilia, che non si era ancora dotata di uno strumento del genere, considerato che la nostra è una  Regione di frontiera.

Una proposta di carattere sociale che nasce non soltanto per i migranti richiedenti asilo, ma in generale per gli abitanti della regione e che rappresenta una possibilità di crescita qualitativa, infatti tra i suoi contenuti annovera i temi forti di solidarietà, inclusione, diritti di cittadinanza e legalità, la cui ratio principale si fonda sul rispetto dei diritti di chiunque dimori in Sicilia. Tra le tante finalità di questa legge, sono annoverate la creazione di un elenco dei mediatori culturali, il continuo approccio multiculturale, la possibilità di garantire una formazione professionale e culturale di chi dimora sul nostro territorio  in modo tale che non si interrompa nel tempo, e cosa importante il contrasto al caporalato.

Approvato un emendamento proposto dalla deputata Marianna Caronia all’articolo 41 della legge prevedendo di inserire la possibilità di creare progetti a favore di studenti con disabilità delle scuole secondarie di secondo grado.

 

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