Ha lasciato il Poliambulatorio ed è stata trasferita all’hotspot di contrada Imbriacola a Lampedusa la diciassettenne tunisina che, venerdì scorso, in acque Sar Maltesi, ha perso due fratelli di 7 e 27 anni.
Nel naufragio del barchino sul quale viaggiavano la giovane è finita in acqua dove è rimasta per circa 4 ore, vedendo scomparire fra le onde i fratelli. A prendersi cura di lei, oltre ai medici, suor Maria Ausilia, una salesiana che da tre anni opera a Lampedusa e che, assieme ad altre due monache, assiste i migranti che sono più in difficoltà.
“Era un po’ più serena ed è stata dimessa – racconta suor Maria Ausilia -. E’ stata portata all’hotspot dove mi appresto ad andare per cercare di incontrarla”. Dal momento dello sbarco in poi, la diciassettenne – di cui non è chiaro il nome – ha sempre visto accanto suor Maria Ausilia. Ed è per questo motivo, per cercare di continuare a portarle serenità, che la salesiana vuole incontrare all’hotspot, la ragazza.
Le quattro donne, superstiti del naufragio, sono state assistite ieri e oggi da un’equipe di Medici senza frontiere. Otto i cadaveri, fra cui quelli di due donne, che dopo il doppio naufragio di venerdì, sono stati recuperati.