“Penso a soluzioni che abbiano una proiezione non dico strutturale ma di gestione ordinata dei flussi. Ma anche soluzioni che di fatto spostino altrove il problema. Ho grande riguardo per il ruolo che sta esercitando, ed ha sempre esercitato, Lampedusa”. Lo ha detto il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, incontrando il sindaco delle Pelagie Filippo Mannino.
Il faccia a faccia è in corso dopo che il capo del Viminale ha fatto una visita, e un rapidissimo giro, nel piazzale dell’hotspot di contrada Imbriacola dove ci sono oltre 2500 migranti a fronte di poco meno di 400 posti disponibili. “Noi dobbiamo lavorare affinché Lampedusa diventi l’ingranaggio di un meccanismo più ampio che funziona. E nello stesso tempo – ha aggiunto il capo del Viminale – aiutare la gente che è all’addiaccio o in mezzo ai liquami”. Al riguardo il sindaco delle Pelagie, Filippo Mannino, ha rilevato che ci sono “dei problemi per fare la buca di 4 metri per allargare la stazione di sollevamento dell’hotspot perché ci sono i vincoli. Sono mesi che lottiamo con vincoli ambientali e naturalistici. Visto che c’è lo stato d’emergenza immigranti proviamo ad andare in deroga e a fare le cose che sono fondamentali”.
“Sono grato per quello che fa lei e per quello hanno fatto in tutti questi anni e fanno tutti i suoi concittadini. Lampedusa meriterebbe molto altro, meriterebbe almeno il premio Nobel per la pace”.
“Dobbiamo cercare di fare un piano complessivo affinché sia il più veloce possibile il trasferimento da Lampedusa”. Lo ha detto, in merito agli sbarchi di migranti e all’hotspot di contrada Imbriacola. sistematicamente sovraffollato, il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, durante il faccia a faccia con il sindaco delle Pelagie, Filippo Mannino. “Io li farei proprio bypassare Lampedusa”, ha rilanciato Mannino al capo del Viminale.
“La mia giornata ieri è iniziata alle 5,20 con l’ennesimo morto e la necessità di trovare una bara da portare a molo Favarolo e si è conclusa a mezzanotte con le suore, a molo Favarolo, che mi strillavano perché il molo era pieno di rifiuti. Da 9 mesi ripeto sempre le stesse cose: i barchini abbandonati, i barchini sulle coste, la questione della spazzatura, la questione delle fogne, l’emergenza salme, i posti nei cimiteri. E’ stata dichiarata l’emergenza, dobbiamo accelerare su tutto”. Lo ha detto il sindaco di Lampedusa e Linosa, Filippo Mannino, sfogandosi, nella sede dell’area marina protetta, con il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi.
“Partendo dall’area dove depositare i barchini, individuiamola e basta. E’ inutile fare sto valzer con un rimpallo di responsabilità – ha aggiunto Mannino – e non capisco quale sia il motivo, quale sia l’interesse del rimpallo di responsabilità. Siamo in l’emergenza, individuiamo almeno l’area di deposito e risolviamo almeno questo problema. Con il cuore in mano dico chiaramente che sto tralasciando il mio territorio, l’isola, perché quotidianamente l’ottanta per cento del mio tempo è impiegato su questo fronte. Ogni giorno sono fiumi di inchiostro per chiedere aiuto ai colleghi sindaci, a chiedere aiuto al ministero per i barchini, a chiedere aiuto al prefetto di Agrigento. Se riuscite a mettere un ufficio, una persona, – ha proseguito – che possa dirimere tutte queste problematiche, che ben venga perché è veramente difficile amministrare in queste condizioni. Non è soltanto una questione economica, che è un problema”. “Ho chiesto più volte di anticipare le risorse, a giugno non avremo più un centesimo per pagare la spazzatura, sa che numero ci sono all’hotspot – ha concluso Mannino in riferimento alle presenze della struttura d’accoglienza per migranti – Il bilancio nostro è quello e non saremo più in grado, non soltanto per i migranti, ma per nessuno perché io ho utilizzato tutto quello che c’era da utilizzare nei capitoli. Non c’è più niente”.