Dallo Stretto di Messina a Lampedusa per affrontare tutti i temi caldi della Sicilia, Matteo Salvini ha mostrato di puntare molto sull’isola e sui rappresentanti siciliani. Non a caso ha dichiarato: “Nelle nostre liste non ci sono vip ma persone legate al territorio, due sindaci, amministratori”. Al segretario regionale della Lega Nino Minardo chiediamo: è’ un segnale di fiducia verso la classe dirigente, adesso come pensate che risponderà l’elettorato alle urne?
“Sono convinto che questa scelta farà la differenza in positivo- risponde Nino Minardo- E’ il risultato che più gratifica il mio lavoro da segretario regionale. La Lega Sicilia quando ha ripetuto costantemente di ascoltare i territori, dare spazio a chi quotidianamente si confronta con i cittadini e cerca di risolvere i loro problemi non lo faceva per retorica ma come un autentico “credo”. Ecco, le nostre liste sono la prova di tutto ciò”
Nel tour siciliano Salvini ha affondato il colpo sia sul caro bollette che sulla questione migranti, con il blitz a sorpresa a Lampedusa. La sua posizione è diversa da quella della Meloni che punta sul blocco navale. Per Salvini la soluzione è l’applicazione del decreto sicurezza, a costo zero. Da siciliano come pensa sia possibile intervenire?
“I flussi incontrollati di migranti sono stati contenuti benissimo solo in un’occasione: quando Matteo Salvini era ministro dell’Interno e scrisse e fece approvare il suo decreto sicurezza. Insomma parlano i fatti, il resto sono chiacchere; lo dico senza polemica ma davvero, mai come su questo tema, è palese che la soluzione migliore sia stata già sperimentata e basta riproporla. Anche per questo il voto alla Lega in Sicilia sarà utile: più il nostro partito si rafforzerà e più semplice sarà fermare di nuovo l’immigrazione clandestina”
La Lega in Sicilia è formata in gran parte da moderati, questo è un punto di forza o di debolezza? Che messaggio mandate all’elettorato e che esiti vi aspettate dalle urne?
“La Lega in Sicilia è formata in gran parte da uomini e donne che vogliono davvero cambiare le cose: la nostra moderazione è spesso nei toni non nella radicale volontà di fare le riforme che servono e di intervenire con forza per risolvere le criticità della nostra isola”
Quali sono le priorità per la Sicilia che il partito porrà all’attenzione dell’eventuale governo di centrodestra?
“Dal mio punto di vista la battaglia che conduco da sempre e che resta assolutamente attuale è il contenimento della nostra emigrazione, in particolare quella dei giovani siciliani. Il nuovo governo e la forte maggioranza di centrodestra che lo sosterrà dovranno creare le condizioni per creare nuovo lavoro. Lavoro è la parola chiave. Il nostro programma in tal senso è chiarissimo. Ogni idea, ogni investimento e ogni riforma su turismo, infrastrutture, industria e agroalimentare dovrà avere come unica stella polare quella del lavoro”
In Sicilia la sfida è doppia. Per le Regionali è stato decisivo anche il vostro passo indietro per favorire l’unità del centrodestra. Pensa che la compattezza raggiunta sia un fatto reale o le insidie dell’urna possono portare sorprese?
“Anche in politica io mi ostino a seguire il principio della lealtà. E’ un principio condiviso da tutta la classe dirigente leghista, mi auguro che valga per tutti gli alleati e onestamente non ho motivo di dubitarne”
Temete di più la Chinnici o De Luca?
“L’unico avversario da combattere in queste elezioni è l’astensionismo, una disaffezione ormai strutturale dei cittadini e in particolare dei siciliani verso la partecipazione democratica. Nelle ultime settimane di campagna elettorale conto di dimostrare la mia e la nostra massima disponibilità all’ascolto, l’impegno in ogni porzione di territorio … faremo di tutto per coinvolgere i siciliani, per il resto credo che il nostro candidato alla presidenza della Regione, Renato Schifani, sia obiettivamente la persona più indicata a gestire la cosa pubblica e che abbia competenze, esperienza e voglia di fare molto superiori a quelle dei suoi competitori”.
Schifani parte favorito nei pronostici. Nell’eventuale giunta la Lega sarà rappresentata e si fa il nome, tra gli altri del messinese Antonio Catalfamo. Ci sarà equilibrio nella rappresentanza territoriale nella giunta Schifani?
“Il presidente Schifani saprà benissimo trovare equilibrio tra i partiti e scegliere gli uomini e le donne migliori per la sua giunta. La Lega Sicilia – Prima l’Italia ormai può contare su una classe dirigente di alto livello e Antonio, che ha svolto benissimo il suo ruolo di capogruppo, ha tutte le carte in regola per ambire ad un percorso di crescita”.
Salvini ha ribadito che il Ponte è tra le priorità. Costa di più non farlo che farlo. Sia sul Ponte che sul reddito di cittadinanza le posizioni di Salvini sono più nette rispetto a quelle di Meloni. Sul Ponte si fa sul serio o ritornerà nel cassetto a ottobre?
“Con il centrodestra vincente sia alle politiche che alle regionali e con un risultato convincente della Lega in entrambe le elezioni il Ponte sullo Stretto di Messina sarà realizzato in tempi ragionevoli. Non possiamo permetterci di tentennare su questo. Questo autunno il Ponte sarà già in agenda in Consiglio dei Ministri a Roma subito dopo il giuramento del nuovo presidente del Consiglio e dei ministri!”