Il rimpasto in giunta regionale è dato ormai per certo, anche se ancora non c’è stata nessuna nota ufficiale da parte della Regione. L’agrigentino Marco Zambuto e il trapanese Toni Scilla subentreranno a al siracusano Edy Bandiera e alla messinese Bernadette Grasso.
Il futuro è d’obbligo. Sì, perché oltre a non esserci stata, come detto, alcuna nota ufficiale da parte della Presidenza della Regione siciliana, c’è un altro particolare che fa riflettere: Per la mattina di oggi 31 dicembre 2020 è stata, infatti, convocata la giunta presieduta da Nello Musumeci. E le convocazioni sono state inviate anche a Bandiera e Grasso.
Certo, è facile ipotizzare che si tratti di un fisiologico rinvio dell’ufficialità in viste della fine delle festività natalizie, anche perché sia Grasso che Bandiera hanno scritto post su facebook che non lasciano margini di fraintendimento. Certo è, però, che l’annunciata sostituzione dei due ha fatto molto discutere in questi giorni. Da una parte per il fatto che Bandiera ha ben operato alla guida dell’Assessorato all’Agricoltura e che, quindi, la sua sostituzione attiene a una questione puramente politica. La delega dovrebbe andare a Scilla, ma in queste ore Musumeci starebbe riflettendo sul fatto di poterla conferire a Zambuto, dirottando Scilla agli Enti Locali.
C’è poi da sciogliere il ‘nodo’ quote rosa: con l’addio di Bernadette Grasso, infatti, si crea l’imbarazzante assenza di donne in giunta. Per risolvere il problema, bisognerebbe apportare nuovi cambiamenti all’assetto del governo della Regione, magari chiedendo un sacrificio agli alleati centristi in nome della garanzia della rappresentanza femminile. Ma a chi? all’Udc? A Raffaele Lombardo? Non sembra che in questo momento ci sia grande voglia di stravolgimenti dalle parti del centro.
Infine una considerazione: Nello Musumeci si è fatto vanto di non avere stravolto gli assetti di giunta se non per piccoli ritocchi dettati dalla necessità delle circostanze (una per tutte, la tragica scomparsa di Sebastiano Tusa). Non è peregrino immaginare che l’intenzione del governatore sia quella di mantenere il nuovo assetto della giunta fino alla fine del mandato. Ecco, quindi, che la riflessione sui cambiamenti sarà più che ponderata.