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Da pochi giorni nominata alla guida della Sovrintendenza del mare della Regione siciliana, istituita nel 2004 da Sebastiano Tusa, Valeria Patrizia Li Vigni lascerà a breve, dunque, la direzione del Riso, Museo regionale d’Arte moderna e contemporanea di Palermo. Con lei abbiamo fatto il punto delle attività e dei risultati ottenuti in questi anni di gestione.
Insediatasi nel dicembre 2013, come ci dice nella video intervista, i percorsi battuti per incentivare la missione del Riso, ovvero sostenere, promuovere e divulgare l’arte contemporanea in Sicilia, hanno puntato sulla valorizzazione del “luogo fisico” e delle risorse artistiche messe in campo.
A fronte di un depauperamento delle risorse economiche ricevute, nel 2014 si è registrato un taglio dei contributi pari all’80%, arrivando nel 2015 alle richieste dei fondi europei per far fronte alle attività, i numeri della gestione Li Vigni registrano, dai dati elaborati e fornitici dalla direttrice stessa, una crescita significativa e sostanziale.
Partendo dal numero di visitatori si è passati dai 13.037, nel 2013, a 45.009, nel 2019 con un conseguente aumento di introiti da sbigliettameneto (dai 21.258,00 euro del 2014 ai 60.768,00 di quest’anno).
Tra questi margini si collocano, come sottolinea la Li Vigni durante l’intervista, “diverse mostre dal respiro internazionale, la volontà di rivalutare, dando il giusto lustro, grandi artisti siciliani, passando dagli investimenti sui giovani artisti inserti, più di trenta se ne contano, nell’archivio SACS e coinvolti, tra l’altro, in residenze nazionali e internazionali“.
La volontà poi di fare rete con altre istituzioni, legate sempre all’arte in generale, ha “prestato” il Museo alle aperture serali con concerti, eventi e spettacoli, aprendo l’istituzione alla città anche sotto un’altra veste.
Si parla di incremento anche in termini di “patrimonio” del Riso: più di trenta le opere donate, negli anni, che rimangono tra i lasciti di questa gestione.
“Sinceramente penso che abbiamo realizzato tanto con poche risorse umane ed economiche – continua nell’intervista – il problema dei servizi aggiuntivi l’ho sempre fatto presente, fino alla fine, soprattutto perché avremmo potuto valutare ancora meglio le nostre risorse, ad esempio il Museo D’Aumale, perla di questo Polo, ancora poco conosciuto ma con delle potenzialità eccezionali, unico museo interdisciplinare che parla della Sicilia a 360 gradi“.
Non esclude, infine, tra gli altri progetti già avviati, possibili collaborazioni con la stessa Sovrintendenza del mare, che andrà a dirigere dal prossimo 1 settembre sul solco già ben tracciato da Tusa, “istituzione a cui guardano da tutto il mondo, con grandi e internazionali prospettive di lavoro. É un dovere – conclude la Li Vigni – della Regione siciliana“.