Inizia da Palermo la campagna elettorale di Forza Italia a sostegno della corsa di Nello Musumeci alla presidenza della Regione; l’incontro si sta svolgendo al cinema Politeama, e si è aperto sulle note dell’inno di Mameli.
In sala seduti in prima fila tanti big: il senatore Renato Schifani, il commissario regionale Gianfranco Miccichè, il parlamentare Francesco Scoma e il candidato presidente.
Assente, invece, l’avvocato Gaetano Armao, ex assessore al Bilancio del governo Lombardo, designato vicepresidente del Regione in caso di vittoria del centrodestra alle regionali di novembre e assessore con delega al Bilancio, secondo il patto Musumeci-Miccichè, e non candidato in alcuna delle liste a sostegno di Musumeci né nel listino del presidente.
“Onestà e competenza per la rinascita della Sicilia“, è lo slogan scelto per la manifestazione.
“Ci sono rimasto male e ho tentato di far inserire Armao nel listino. Ma ho avuto disposizioni dal partito. La prima cosa che ho detto e’ stata ‘o entra Armao o entro io’, ma non e’ stato possibile farlo. D’altronde Armao e’ designato vicepresidente e assessore al Bilancio. Il listino e’ un fatto che riguarda la politica e i partiti. Io ho cercato di fare un passo indietro e avevo anche detto che avrei preferito Armao. Posso tranquillamente dire che non ho bisogno del listino“. Cosi’ si è espresso Gianfranco Micciche‘, commissario regionale di Forza Italia e capolista degli azzurri nel collegio di Palermo, a margine della manifestazione.
“I sondaggi, quelli veri, che ho io – continua Miccichè – dicono che manteniamo una buona percentuale di vantaggio. Sono sondaggi che premiano Musumeci a cui si aggiungeranno quelli delle liste, che sono molto piu’ forti delle altre. Credo che nel giro di un paio di settimane questi punti di vantaggio che abbiamo cresceranno“. Quanto al rischio astensionismo,’ aggiunge che “l’astensionismo non avvantaggia i 5 Stelle. Perche’ coloro che protestano o non votano o votano i 5 Stelle. Meglio che non vanno a votare“.
Renato Schifani, invece: “La nostra posizione sullo Ius soli è chiara: non è il caso e non è il momento, occorre approfondire il tema e rinviarlo alla prossima legislatura. Al Senato non ci sono i numeri, parliamone dopo“. Per l’esponente azzurro “ci sono approfondimenti da fare. Affrontare questo tema a fine legislatura non credo possa unire il Paese“.
A chi gli ha chiesto un commento sullo sciopero della fame avviato da alcuni esponenti politici, tra cui il ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio, ha poi risposto: “Rispetto Delrio ma non è con lo sciopero della fame che si risolvono i problemi. Penso che non è con questo atteggiamento che si può forzare il Parlamento dove non c’è la maggioranza sul tema“.
E infine direttamente dal palco Schifani: “Noi i voti della mafia non li vogliamo, anzi, li respingiamo. Con il governo Berlusconi si è superato il record di superlatitanti catturati“.
Il candidato alla presidenza Musumeci ha dichiarato che non parteciperà il 13 ottobre al confronto con i candidati all’Ars promosso dal candidato degli 5stelle: “Ognuno fa la campagna elettorale secondo le proprie sensibilità. Io non sono un uomo da palcoscenico ma uomo di piazza. Ho bisogno di guardare la gente e di confrontarmi con la gente – ha aggiunto – ognuno fa le proprie scelte. Se Giancarlo cerca qualche riflettore, dopo che Di Maio e Di Battista sono tornati a Roma, sono problemi suoi. Io cammino da solo e la gente mi riconosce“. Musumeci ha anche fatto sapere di essere stato invitato a 22 confronti tra i candidati: “Ho rinunciato, restano 30 giorni di campagna elettorale se partecipassi a tutti significherebbe non poter andare nei 140 comuni che restano da visitare“.