Il primo test importante d’Aula per il governo regionale potrebbe essere dunque una legge di riordino del settore dell’edilizia popolare con relativo passaggio del personale e del patrimonio immobiliare dei 10 enti, il progetto di Musumeci e del governo regionale si articolerà attraverso uno specifico disegno di legge che sarà deliberato nei prossimi giorni dalla giunta e poi trasmesso all’Assemblea regionale.
Una prima prova che potrebbe giungere già a fine febbraio e su cui l’esecutivo regionale non vuole farsi trovare impreparato. Sul trasferimento delle competenze alle ex Province Musumeci non vuol lasciare nulla al caso, evitando che la sua maggioranza si faccia trovare in fuorigioco.
Fino a questo momento non ci sono state occasioni, tranne nel caso dell’elezione dell’ufficio di presidenza dell’Ars, per testare tenuta e solidità della maggioranza parlamentare che in questi giorni si sta confrontando anche, in termini di raccordo con l’esecutivo, sulla rimodulazione degli stessi enti di area vasta, dopo che tra una legge e l’altra nella precedente legislatura è più la carne rimasta al fuoco che la sostanza.
Sul funzionamento dei Liberi Consorzi rimane da definire in dettaglio la road map su come procedere tra impugnative del Cdm e decisioni della Corte Costituzionale. Musumeci vuol mantenere fede agli impegni assunti in campagna elettorale sull’elezione diretta dei vertici delle città metropolitane e dei Liberi Consorzi.
Intanto arrivano i nuovi commissari nelle ex Province. Il governo, in attesa di sviluppare il ragionamento sul riordino degli enti di area vasta, dopo la successione delle diversi leggi nella scorsa legislatura, ha proceduto ieri alla nomina dei nuovi commissari negli enti. Tra i nomi spiccano quelli di Alberto Di Pisa, magistrato in quiescenza, già procuratore generale aggiunto presso la Corte di appello di Palermo e procuratore della Repubblica a Termini Imerese e Marsala. Il suo nome nelle settimane passate era stato già associato all’ipotesi di un possibile ingresso in giunta dopo le dimissioni di Vincenza Figuccia, nella delicata delega i Rifiuti.
Solo due le conferme rispetto al passato, Rosalba Panvini, attuale dirigente regionale, viene prorogata nell’incarico a Caltanissetta, fino all’imminente rotazione dei dirigenti generali della Regione e conferma da parte del nuovo esecutivo regionale anche per Raimondo Cerami a Trapani. Il giudice istruttore al tribunale di Palermo e sostituto procuratore generale presso la Corte di appello di Palermo, mantiene l’incarico avuto dal precedente esecutivo regionale.
Ieri inoltre le sette sigle sindacali dei dipendenti dell’Assemblea regionale siciliana hanno presentato le loro proposte al presidente del Collegio dei questori Giorgio Assenza, delegato a trattare con i rappresentanti dei lavoratori. Alcuni hanno concordato con la proposta dell’amministrazione di ripristinare i tetti degli stipendi per i dirigenti e i sottotetti per le altre carriere dell’Ars previsti dalla norma scaduta il 31 dicembre. Altri hanno proceduto alla richiesta di non considerare nel computo dello stipendio le indennità variabili di funzione e mansione. Infine, la terza proposta è di aspettare che sulla questione dei tagli si pronuncino il Senato e la Camera. Oggi, in mattinata, torna a riunirsi la giunta di governo.
Lunedì sera si è svolto un altro incontro tecnico a Palazzo Chigi in materia di rifiuti a cui ha preso parte il direttore generale del dipartimento Salvo Cocina.
Prosegue la fase di raccordo tecnica tra stato dell’arte e soluzioni da mettere a fuoco. Venerdì è previsto il prossimo consiglio dei ministri che potrebbe decidere sul commissariamento chiesto da Palazzo d’Orleans su rifiuti ed emergenza idrica.