Intercettato da alcuni giornalisti, al termine del giuramento da neo Ministro delle Politiche del Mare e del Sud, Nello Musumeci avrebbe confermato che, al momento non ci sarebbe la delega ai Porti che potrebbe andare sia all’ex Governatore siciliano che al neo Ministro alle Infrastrutture, Matteo Salvini.
“Avremo tempo per parlare anche di questo. Ma al momento non c’è”, avrebbe dichiarato Musumeci, alimentando i dubbi su un possibile trasloco di deleghe che potrebbero cambiare il peso dei ministeri e la loro gestione politica.
Nello Musumeci: il profilo del Ministro delle Politiche del Mare e del Sud nel governo guidato da Giorgia Meloni.
L’ex governatore della Sicilia nella legislatura che si è appena conclusa, tra i fondatori del movimento siciliano #DiventeràBellissima sbarcato all’Ars, sarà il nostro alfiere a Roma come protagonista del centrodestra che ha vinto all’election day il 25 settembre scorso. Una notizia che, malgrado il dispiacere di qualcuno, farà piacere al neo presidente della Regione Renato Schifani, che potrà contare sull’appoggio del ministro siciliano per rappresentare al meglio le istanze dei siciliani.
Definito presidente galantuomo, si caratterizza per una caratteristica: il suo pizzetto e a cui tiene molto. Un segno distintivo, protagonista durante la campagna elettorale delle regionali del 2017, per promuovere il suo nome alla Presidenza della Regione Siciliana: “L’unico pizzo che piace ai siciliani”, così si leggeva nei tabelloni. Era lo slogan scelto per il primo manifesto elettorale, e aveva un doppio significato, perché la parola “pizzo”, evoca la legalità e la lotta alla mafia e alla corruzione.
Musumeci, eletto a Catania con oltre 150 mila preferenze alle politiche, è da sempre un militante della politica. Uno dei volti storici della destra in Sicilia degli ultimi trent’anni. Tanti gli incarichi che lo hanno visto protagonista.
Bancario e giornalista pubblicista, giovane presidente della Provincia di Catania eletto con il Msi nel 1994, resta alla guida dell’ente per due mandati. Pochi mesi sbarca a Bruxelles ed è rieletto eurodeputato nelle due successive tornate europee del 1999 e del 2004. È stato anche coordinatore regionale di Alleanza Nazionale, partito che lascia nel 2005 dopo le polemiche con Gianfranco Fini, fondando il movimento regionale Alleanza Siciliana. Sottosegretario di Stato alle Politiche del Lavoro nel quarto governo Berlusconi nel 2011. Nel 2012 si candida alla presidenza della Regione ma viene superato da Rosario Crocetta, candidato del centrosinistra. Nella stessa legislatura, essendo arrivato secondo, entra da deputato all’Assemblea regionale siciliana, eletto a presidente della Commissione regionale Antimafia.
E’ in quegli anni anni che lancia il movimento siciliano Diventerabellissima dalla citazione di una frase di Paolo Borsellino. Nel 2017 è eletto governatore dell’Isola, ma solo qualche mese fa rinuncia alla candidatura cedendo il passo all’ex presidente del Senato, il palermitano e forzista Renato Schifani, e favorendo così l’unità della coalizione. Complici gli aspri conflitti con il coordinatore regionale di Forza Italia, Gianfranco Miccichè.